Uno sciame di scosse. Le case che si sbriciolano. Lunedì 6 febbraio il terremoto ha inferto un duro colpo alla Turchia meridionale e alla Siria. Il bilancio delle vittime e dei feriti parla di migliaia di morti e feriti.
«I cittadini colti dal terremoto nel sonno sono scesi per le strade innevate in preda al panico e alla paura – raccontano i volontari della Caritas locale -. Nonostante la temperatura fosse sotto lo zero in molte province della regione, i cittadini hanno iniziato ad aspettare intorno ai fuochi che bruciavano e nei loro veicoli». Dopo il terremoto si sono verificate finora decine di scosse di assestamento.
La regione dell’Anatolia è stata fortemente colpita dal terremoto e, con essa, la diocesi locale guidata da monsignor Paolo Bizzeti, gesuita, con il quale Celim ha collaborato per anni in un progetto a sostegno dei rifugiati siriani e della popolazione turca povera. Monsignor Bizzeti è anche presidente di Caritas Turchia e sta coordinando il lavoro per portare i soccorsi nelle zone colpite.
Di fronte a questa emergenza, Celim ha aperto una sottoscrizione per sostenere la Caritas Iskenderun e, con essa, le popolazioni colpite dal sisma: si può aderire utilizzando questo link (causale: Turchia – Aiuti pro terremotati),