La seconda giornata del pellegrinaggio in Puglia, salutata da un limpido mattino soleggiato, si apre con la recita delle Lodi nella Cattedrale di Bari. Terminata la preghiera, prende la parola monsignor Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Vicepresidente della Cei per l’Italia meridionale, aiutandoci a riflettere sul Mediterraneo come frontiera di pace. Per la presenza delle tre grandi religioni monoteiste questo mare ha infatti una «vocazione» a essere polo di un vero umanesimo. Nella storia si sono affacciati grandi scontri, ma anche forti legami, che sono diventati la base per fruttuosi dialoghi tra Chiese sorelle attorno ai temi dell’evangelizzazione, della difficile situazione di alcune realtà ecclesiali e di questioni socio-politiche.
Nella seconda parte della mattinata ci porta il suo caloroso saluto monsignor Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto. Questa è una terra in cui la luce penetra fino nel profondo – ha affermato – non solo negli edifici, ma soprattutto nel cuore delle persone: Bari così non è una frontiera, ma una soglia che invita a entrare.
La visita della città
Dopo una rapida presentazione storica e artistica della Cattedrale di San Sabino ci siamo spostati per i vicoli della città (senza dimenticare di assaggiare la tipica focaccia barese…) fino alla Basilica di San Nicola. Qui padre Giovanni Distante, priore domenicano e rettore della Basilica, in un breve intervento, ha accostato le figure di San Nicola e Sant’Ambrogio, rispettivamente patroni di Bari e Milano, per poi sottolineare l’impegno della Diocesi e dei domenicani baresi nel campo ecumenico con l’Oriente. La visita alla Basilica si conclude con un momento di venerazione delle reliquie di San Nicola alla luce della “lampada uniflamma”.
Il lavoro a gruppi
Il pomeriggio ci suddividiamo in tre gruppi per approfondire tre tematiche:
– «Carità e azione sociale» con don Vito Piccinonna, direttore dell’ufficio Caritas, e il diacono Tommaso Cozzi, direttore dell’Ufficio Mondo Sociale e del Lavoro;
– «Ecumenismo» con don Alfredo Gabrielli, direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, e padre Santo, segretario dell’Istituto di Teologia ecumenica;
– «Pastorale Giovanile» con don Davide Abbascià, don Giorgio Nacci e don Pasquale Fracasso (incaricati di Pg) e alcuni giovani.
La Messa e il concerto
Più tardi, la celebrazione eucaristica – pregando in particolar modo per i migranti – è presieduta in Basilica dall’arcivescovo Satriano. Commentando il Vangelo di Marco, ci mette in guardia dal pericolo di irrigidirsi, vivendo come il lievito mondano dei farisei che ricercano potere e gloria. Questo rischio però – rassicura il Vescovo – viene superato dal dono sovrabbondante del Signore, che, come il pane della moltiplicazione, diventa cibo di condivisione e nutrimento della vita.
A coronare la serata, il concerto-meditazione proposto dal coro «Frammenti di Luce», formato da giovani della Diocesi, che coniuga la vita di fede con l’esperienza artistica. Mettendo a tema l’Eucarestia, la musica, il canto, le immagini e la danza fanno risuonare la parola antica e nuova della Tradizione della Chiesa, immergendoci in questo Mistero grande di comunione.
Cronaca del pellegrinaggio
14 febbraio 2022, primo giorno: «Siamo chiamati a evangelizzare i popoli»