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Presentazione

Su «Il Segno» la sfida dell’editoria cattolica

Sul numero di novembre, alla vigilia della seconda partecipazione collettiva a BookCity, un’ampia inchiesta denota una inaspettata vitalità di idee e iniziative, unita alla consapevolezza dell’urgenza di “uscire dalla nicchia”. Un servizio sulla “professione sacrista” e una testimonianza sul dramma del Libano

30 Ottobre 2024

Alla vigilia della seconda partecipazione collettiva a BookCity (leggi qui), Il Segno di novembre affronta con un’ampia inchiesta lo stato dell’editoria cattolica. Coinvolte forse più di altre nella crisi che interessa tutto il settore librario, con cali delle vendite, chiusure e “invasioni di campo” da parte dell’editoria laica, le case editrici specializzate sui temi spirituali e di fede dimostrano una inaspettata vitalità di idee e iniziative. La consapevolezza di fondo, però, è che occorre con urgenza “uscire dalla nicchia”, re-imparare a parlare a tutti (credenti e non) e ad incidere nuovamente nel dibattito culturale del Paese. Alzando però la qualità delle proposte. Le numerose voci ascoltate confermano come sia in atto quella che lo storico Giuliano Vigini definisce una complessa «fase di passaggio verso un nuovo tipo di editoria cattolica», che deve rispondere all’attualità e ai problemi della Chiesa di oggi, ma anche cimentarsi con i grandi temi quotidiani della società.

Nella sezione degli interventi, il mensile ospita una descrizione struggente del Libano da parte di Carlo Giorgi, giornalista milanese di 55 anni, appena ordinato diacono, che vive da 8 anni nel Paese dei cedri. L’angoscia dei cristiani maroniti libanesi a Milano viene invece espressa da don Assaad Saad, parroco in Santa Maria della Sanità.

Le inchieste

Un suggestivo approfondimento è dedicato a uno dei tanti “mestieri” della Chiesa, quello del sacrista: un “indispensabile tuttofare” per i sacerdoti, che oltretutto resta anche quando i parroci cambiano destinazione; una professione tutelata da un contratto nazionale, ma fortemente legata alla vocazione personale, come testimoniano i vari sacristi intervistati.

Un’altra inchiesta è dedicata a un aspetto poco conosciuto del mondo carcere: lo smarrimento e la solitudine dei detenuti che tornano in libertà per fine pena o grazie alle misure alternative, ma spesso privi di contatti familiari e disabituati all’autonomia. Il Segno racconta di casi di eccellenza nell’accoglienza di questi soggetti, ma anche della scarsità di posti letto e di stabilità dei progetti. 

Missione Argentina

Non manca lo spazio dedicato alle missioni: questo mese Il Segno va in Argentina con il fidei donum ambrosiano don Giorgio Assenza, a Buenos Aires dal 2016. Le sue giornate sono scandite dalle visite ai barrios carenciados, i quartieri più complessi e degradati, dove oltre la metà della popolazione vive sotto la soglia della povertà.

Un futuro oltre il carcere

Il Primo Piano del mese si focalizza sulle diverse forme di misure “alternative” e di comunità di cui possono beneficiare molti detenuti: spesso uscire dal carcere può essere problematico, soprattutto se si è in condizione di povertà, solitudine o si soffre di disturbi psichici. Le realtà che se ne occupano esistono e fanno tutto quello che possono: abbiamo ascoltato le esperienze de Il Girasole, della Comunità del Giambellino, della Sesta Opera San Fedele, dell’Associazione Antigone e della Casa della carità. I posti letto disponibili sono pochi e tante le questioni burocratiche da affrontare: il primo obiettivo è creare indipendenza economica e fiducia nel futuro, con un orientamento e un inserimento lavorativo.

Vicini alle marginalità

Sul fronte inclusione è presentata la storia del progetto Ready2Play di Gallarate, nato nel 2018 grazie al calciatore Marco Parolo, che fa giocare a pallone i ragazzi con disabilità motorie e cognitive, supportato da uno staff di fisioterapisti, educatori e terapisti occupazionali. Anche i Barabba’s Clowns, i profeti del sorriso, compagnia di teatro sociale nata nel 1979 ad Arese, si occupano di fragilità e marginalità. Il loro teatro parla a tutti attraverso la figura del clown, nella convinzione, che era di don Bosco, che non esistano ragazzi sbagliati, perché in tutti, se valorizzati, c’è sempre qualcosa di buono.

Economia e verde

Il progetto “Microcredito 2.0”, voluto dalla Fondazione comunitaria del Varesotto, funziona: i piccoli prestiti, concessi a chi vive un periodo di difficoltà economica che potrebbe sfociare in fragilità grave, aiutano a risollevarsi. Attivato da dieci Comuni, consiste in un prestito di 3 mila euro da rimborsare in 36 mesi. Ne parla Gabriele Rezzonico, uno degli educatori finanziari della Cooperativa Intrecci che porta avanti operativamente il progetto insieme alla cooperativa Lotta contro l’emarginazione.

Come gestire il verde urbano? Per la rubrica «Laudato si’» interviene il docente dell’Università Statale Giorgio Vacchiano. Dai piani comunali al coinvolgimento dei cittadini, dalla creazione di aree verdi più diffuse all’eliminazione ove possibile dell’asfalto, fino alla scelta ragionata delle specie arboree, perché le piante che mettiamo a dimora oggi dovranno sopportare il clima senz’altro molto diverso dei prossimi cent’anni.

Le altre rubriche

Album fotografico dedicato a Ferdinando Scianna, in occasione della mostra “Geometria e compassione” che apre il 14 novembre al Centro Culturale di Milano. Da mezzo secolo con la macchina fotografica al collo in giro per il mondo, l’artista ritrae l’umanità: sessanta immagini in bianco e nero, realizzate a cavallo tra vecchio e nuovo millennio, in alcuni dei Paesi più poveri e più ricchi della terra, per una fotografia che è ricerca, documentazione e impegno politico e sociale.

Il tradizionale “Capolavoro per Milano” in mostra ai Chiostri di Sant’Eustorgio per tutto il tempo d’Avvento e di Natale porta quest’anno al Museo diocesano l’Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli (leggi qui), in prestito dagli Uffizi di Firenze.

Sempre presenti gli appuntamenti con le rubriche mensili, una carrellata di novità tra cinema, teatro, serie tv e podcast, oltre agli spazi destinati all’approfondimento di tematiche scolastiche, generazionali, sociali e ai momenti dedicati alla riflessione e alla meditazione.

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