La speranza: bene che scarseggia. Non è tanto, o non è solo, per le “piaghe” epocali che affliggono il nostro tempo: pandemie, disuguaglianze economico-sociali crescenti, crisi climatica, coagularsi delle guerre che insanguinano il pianeta in uno scenario di instabilità globale. È una condizione diffusa anche in tante dimensioni della quotidianità: il lavoro non basta più, a molti, a garantire l’affrancamento dalla povertà; le relazioni sociali, reali e virtuali, sono sovente percorse da tensioni, risentimenti, aggressività; il futuro dei giovani appare meno roseo e “progressivo” di quanto lo sia stato per intere generazioni nei decenni dei vari “boom” (demografico, economico, produttivo).
Maturare pratiche di apertura e accoglienza, in questo orizzonte segnato da non pochi tratti di cupezza, non è facile. Ci vogliono una grande determinazione e una ferrea convinzione, oltre a condizioni organizzative e materiali favorevoli. Ne risentono istituti come quello dell’affido familiare, i cui numeri mostrano segnali di affaticamento. A Milano gli affidi attivi a metà 2023 erano poco più di 300, nell’intera Lombardia (dato aggiornato al 2020) poco più di 2.500.
Caritas Ambrosiana, tramite il suo Sportello Anania, da anni promuove cultura e pratica dell’affido familiare (e dell’adozione), informando e orientando individui e famiglie interessati, e selezionando i candidati destinati ad attivare concreti percorsi di accoglienza con le istituzioni preposte. Nel 2023 Anania si è dedicato in particolare a promuovere una campagna di sensibilizzazione relativa all’affido di minori stranieri non accompagnati, registrando la richiesta di informazioni da parte di 40 soggetti, ridottisi a 14 nuclei familiari in fase di colloquio e infine a poche (6) esperienze di accoglienza concretamente attivate e tuttora in corso.
Come ogni anno, in occasione della Giornata per la vita, il Servizio per la famiglia della diocesi di Milano e Caritas Ambrosiana, nel quadro delle attività dello Sportello Anania, promuovono un momento di riflessione e approfondimento sulle prospettive e i problemi che caratterizzano le esperienze di accoglienza in famiglia. E quest’anno vogliono incentrare la riflessione proprio sul tema della speranza. A guidarla sarà il filosofo Silvano Petrosino (docente di Teorie della comunicazione e antropologia religiosa e media all’Università Cattolica di Milano), cui sarà affidata la relazione principale del seminario «Orizzonti di speranza. La profezia dell’accoglienza», in programma sabato 3 febbraio (ore 9-13) nella sede milanese di Caritas Ambrosiana, in via San Bernardino 4.
Nella seconda parte della mattinata, ispirati dall’intervento di Petrosino, si svolgeranno “laboratori di accoglienza”, che metteranno a confronto famiglie che già accolgono, in forma di adozione o affido, con famiglie interessate a farlo: un’occasione non per fugare dubbi a buon mercato, ma per trasferire esperienze in modo serio, senza eludere problemi e timori, ma nemmeno le gioie e l’arricchimento che l’esperienza dell’accogliere può regalare a un individuo, una famiglia, una comunità.
Iscrizioni al seminario (solo in presenza) entro il 1 febbraio.
Per informazioni: Sportello Anania, tel. 02.76037.343 (martedì e giovedì 9.30-13); anania@caritasambrosiana.it.