Oggi la Diocesi celebra ufficialmente la Giornata per il Seminario, lasciando però libere le varie comunità di ricordare nella preghiera e sostenere con le offerte questa storica istituzione anche in altre domeniche dell’anno.
Certo i tempi sono difficili, ma siamo tutti chiamati alla generosità e al servizio, ciascuno secondo le proprie possibilità, per mantenere vivi l’interesse per il Seminario e la preghiera per le vocazioni al presbiterato, come ricorda il Rettore, don Enrico Castagna.
Il motto della Giornata di quest’anno, «Pronti a servire», è tratto dall’Esortazione apostolica dedicata ai giovani Christus vivit. Quale messaggio si vorrebbe veicolare?
«Pronti a servire» sarà anche il motto della Missione vocazionale che i seminaristi del Quadriennio vivranno, dal 14 al 18 ottobre, nella città di Lecco. Come il nostro Arcivescovo spiega nel suo messaggio (leggi qui), la prontezza a servire di Maria e potenzialmente di tutti noi, è solo la conseguenza di un’esperienza precedente, l’esperienza di essere amati, considerati preziosi. Favorire una cultura vocazionale significa introdurre anzitutto a questa esperienza previa, fare in modo che sia vissuta e riconosciuta negli ambiti familiari ed ecclesiali; significa accompagnare all’incontro con il “Tu” di Gesù, oltre la tentazione dell’“io” che si ripiega su sé stesso. Dalla gratitudine sgorga più facilmente la gratuità, l’“Eccomi” pronunciato con gioia.
È da poco ricominciato un nuovo anno seminaristico. Sono tanti i nuovi ingressi?
C’è, anche quest’anno, chi si predispone a cominciare il percorso seminaristico e c’è chi lo prosegue; si deve essere grati per questo. Certo, per il secondo anno consecutivo, il numero di chi inizia il cammino appare piuttosto esiguo. Questo a dire che, insieme ad altri fenomeni, anche la pandemia ha toccato profondamente le nostre vite e ha reso più faticosi alcuni cammini. È giusto, dunque, che ci si dedichi, in questo contesto, a ripensare il percorso seminaristico; lo faranno gli educatori del Seminario insieme al Vescovo e ai Consigli diocesani. È necessario che si ripensi anche un certo modo di essere Chiesa e di vivere il ministero. È soprattutto auspicabile che ci si senta chiamati, ognuno per la sua parte, ancor di più, a seminare il Vangelo della vocazione.
Come dedicarsi a questa seminagione?
Anzitutto credo si debba essere consapevoli di una storia che ci consegna una grande passione, presente nella nostra Chiesa locale, per l’ambito educativo. Le proposte andranno adeguate ai ragazzi e ai giovani di oggi, ma quello che si fa è prezioso; occorre esserne convinti! Introdurre all’esperienza del “noi” dentro relazioni incarnate (non a distanza!) nelle quali il “Tu” di Dio, anche attraverso la sua Parola, si rende più incontrabile e nelle quali si possa percepire che ogni aspetto della vita umana, vissuto col Signore, è più significativo, tutto questo è seminagione vocazionale cui dedicarsi con rinnovata creatività, con le forze a volte limitate che si hanno, liberi dall’esito.
Riprendono anche i percorsi vocazionali proposti dal Seminario. Ne vuole ricordare alcuni?
Stanno per essere avviati altri “Centri vocazionali” decanali per preadolescenti; immagino dipenda dal fatto che diversi preti ed educatori, sul territorio, ritengono opportuno offrire una proposta specifica per alcuni e alcune preadolescenti che manifestano una certa sensibilità. Mi sento poi di richiamare la possibilità di proporre ad adolescenti, che desiderano confrontarsi sulla propria vocazione, l’esperienza mensile dei “VocAdo” in Seminario. C’è poi la nota proposta della “Comunità Non Residenti” per i giovani dai 18 anni in su che stanno maturando un orientamento al ministero presbiterale. Questa comunità è da considerarsi un vero e proprio tempo propedeutico al Seminario. Non bastano pochi colloqui per accedere al cammino teologico-seminaristico; occorre ci si immetta in un percorso previo nel quale già si possano constatare alcune attitudini e una certa docilità del candidato.
Nella Lettera pastorale il nostro Arcivescovo richiama all’importanza della preghiera per le vocazioni…
La preghiera per le vocazioni non è – scrive monsignor Delpini – grido allarmato di fronte al calo numerico di alcune specifiche figure vocazionali, non è il tentativo di delegare a Dio il problema di coprire dei buchi; la preghiera per le vocazioni comporta il predisporsi a fare propria la domanda «Che cosa vuoi che io faccia, Signore?». A questo riguardo segnalo due nuove iniziative del Seminario: i “Giorni di Betania”, tre giornate di ritiro spirituale, in vari momenti dell’anno, e di ascolto della Parola di Dio personalizzati, mentre si condivide il contesto quotidiano della vita della comunità dei seminaristi del Biennio teologico; “Salì sul monte a pregare”, serata di preghiera, adorazione eucaristica e testimonianza con i seminaristi (venerdì 2 dicembre si invitano in modo particolare gli adolescenti, venerdì 17 febbraio i giovani, venerdì 21 aprile 2023 i ragazzi di quinta superiore).
Vedi anche:
Poster della Giornata
Preghiera per le vocazioni
Percorsi vocazionali