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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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«IL SEGNO»

«Siamo preti per sempre»

I sacerdoti ambrosiani oltre i 75 anni sono 468: tra loro c’è chi ancora svolge attività in parrocchia e chi invece vive il ministero ricoverato in strutture sanitarie. Pubblichiamo la sintesi della storia di copertina del numero di marzo del mensile diocesano

15 Marzo 2023
Sacerdoti residenti alla Sacra Famiglia

Da Il Segno di marzo 

Come vivono i preti anziani? Dove vivono? Cosa fanno? Sono queste le domande cui cerca di rispondere la storia di copertina del mensile diocesano Il Segno di marzo. È vero che a 75 anni danno le dimissioni, ma molti di loro continuano a darsi da fare come possono, nonostante l’età e gli acciacchi. Perché restano preti fino alla fine. Non sono pochi: ben 468 (quasi il 30%) degli ambrosiani sono over 75, tra loro anche due centenari.

Chi può rimane ad abitare in casa propria, accudito da familiari o da una badante in caso di necessità, a volte pure di notte. Nelle situazioni più gravi o con patologie invalidanti, i preti vengono ricoverati in strutture ad hoc, una fra tutte la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove il reparto San Vincenzo è riservato a una decina di sacerdoti, ma con la ristrutturazione di una nuova ala i posti raddoppieranno presto.

Se nessuno si prende cura di un sacerdote anziano o malato, interviene la Fondazione Opera aiuto fraterno (Oaf) della Diocesi che ha già collocato 43 preti in Rsa (Residenze socioassistenziali) e 46 li accudisce a domicilio. Una parte di loro, spiega don Massimo Fumagalli, referente della Fondazione, «viene seguita da medici e specialisti con il supporto di parenti, amici, parrocchiani volontari. In alcuni momenti arrivano talmente tante richieste che non sappiamo dove collocare i sacerdoti malati».

Tra gli aspetti più delicati, sia per chi vive in casa sia ospite in strutture, c’è quello relazionale e il rischio solitudine; qualcuno riceve ancora visite dagli ex parrocchiani, altri dai parenti, ma chi ha imparato a usare il computer si collega a distanza o invia mail a gruppi di amici o confratelli. È il caso di don Mario Marangoni (82 anni), che mantiene vive le sue relazioni anche oltre i confini diocesani. Mentre don Pier Michele Trovero (90 anni quasi compiuti) vive in appartamento con una badante rumena, ma riesce ancora a celebrare la Messa al Santuario mariano di Garegnano.

La vocazione del prete non si spegne con l’età, in tutti c’è l’orgoglio di una vita dedicata agli altri e il desiderio di non finire i loro giorni in solitudine.