Domenica 3 maggio, nella cornice solenne e festosa del Calendimaggio, inaugureremo il Centro Pastorale di Seveso, il cui nome vogliamo rimanga ancora segreto. In mattinata il Cardinale Arcivescovo celebrerà l’Eucaristia, cui parteciperà anche il Consiglio pastorale lì riunito per l’occasione, al termine della quale si procederà al rito previsto.
Che cosa significherà per la diocesi questo luogo e che cosa già ora vi si trova lo spiega bene don Alberto Lolli nell’articolo in allegato. A me sta a cuore parlare di una realtà che gli è strettamente legata e che in un certo senso si pone al suo fondamento: si tratta del Centro Ambrosiano per la Formazione dei Laici o semplicemente Centro Ambrosiano. È l’ente che in Diocesi raccoglie l’eredità di quelle che erano una volta le Sdop e che si occuperà della Formazione dei Laici, in particolare di quei laici che assumono specifichi incarichi pastorali. Sarà un ente di supporto a tutti gli Uffici di Curia per quanto riguarda la formazione nei rispettivi settori e offrirà la propria collaborazione ai soggetti pastorali sul territorio, cioè alle zone pastorali, ai decanati, alle parrocchie e alle comunità pastorali in ordine alla formazione dei laici impegnati nei vari ambiti pastorali.
Ma cosa intendiamo – qualcuno chiederà – per formazione dei laici? Non semplicemente la loro preparazione e l’aggiornamento necessari allo svolgimento del servizio pastorale assunto. Ogni proposta di formazione per essere tale dovrà sempre avere la forma di un’esperienza spirituale: l’attenzione allo specifico del compito pastorale andrà sempre collegato con il cammino di fede personale e il senso di appartenenza alla Chiesa.
In concreto l’attività del Centro Ambrosiano può essere riassunta nei seguenti quattro verbi: informare, coordinare, aiutare, verificare. Il Centro Ambrosiano, anzitutto, riceverà da ciascun Ufficio di Curia le indicazioni riguardanti le proposte di formazione per il settore di propria competenza e le farà conoscere. In secondo luogo, consentirà una maggiore sinergia tra i diversi settori della pastorale sul versante della formazione, di modo che si potranno immaginare facilmente iniziative di carattere trasversale, cioè riguardanti operatori pastorali di diversi settori. In terzo luogo, il Centro Ambrosiano si adopererà affinché ogni iniziativa proposta dagli Uffici e richiesta dai soggetti ecclesiali sul territorio risponda a quello stile della formazione di cui si è detto, contribuendo a rendere ogni iniziativa di formazione una vera esperienza spirituale. Affinerà inoltre sempre più quella che potremmo chiamare la metodologia della proposta formativa, non limitandosi alle relazioni ma promuovendo incontri seminariali, laboratori, lavori di gruppo, confronti con esperti, condivisioni e valutazioni di esperienze, ecc. Tutto ciò facendo tesoro di suggerimenti provenienti da persone capaci e competenti e di una strumentazione adeguata. Infine, il Centro Ambrosiano compirà in modo accurato e rigoroso una verifica di quanto proposto, in modo da conoscere e segnalare agli Uffici e ai soggetti pastorali sul territorio gli esiti effettivi delle singole proposte per confermarle, migliorarle, potenziarle e, nel caso, correggerle o sostituirle.
L’importanza della formazione in ambito pastorale non ha bisogno di essere ribadita. Tutti ne sentiamo la necessità. Merita piuttosto ricordare che la vera formazione procede di pari passi con il vissuto e non è mai formale o puramente intellettuale. Coincide di fatto con l’opera umana che asseconda l’azione pedagogica dello Spirito. Quest’ultima coinvolge l’intera persona e tocca ogni sua singola facoltà, nella rete vitale delle sue relazioni. Il Centro Ambrosiano si pone a totale servizio di questa formazione complessiva che è maturazione spirituale di ogni persona nella Chiesa, particolarmente di coloro che in essa assumono incarichi pastorali. Ci auguriamo che il Centro Ambrosiano possa svolgere sempre meglio questo compito, a beneficio della nostra Chiesa diocesana e di ogni uomo cui la Chiesa è mandata come segno e sacramento di salvezza.