Giovedì 18 maggio, alle 21, il cardinale Angelo Scola sarà in via Paolo Sarpi per la recita del Rosario. A invitarlo è stato un condominio che nel mese di maggio si riunisce a pregare.
«Tutte le sere diciamo un Rosario davanti alla parrocchia della Santissima Trinità, in via Giusti, dove c’è la statua della Madonna. E ogni anno invitiamo le persone che abitano qui a fare lo stesso nei condomini o davanti alle edicole. Quattro o cinque palazzi rispondono positivamente, si tratta in prevalenza di case di ringhiera», spiega il parroco don Mario Longo. Persone che tornano a casa dal lavoro e che si riuniscono in cortile e sui ballatoi per pregare e insieme. E poi al termine si fermano per un rinfresco in cui ognuno porta qualcosa. Un modo familiare nella grande Milano, dove spesso invece ci si lamenta del troppo individualismo e della solitudine.
«In queste occasioni nella nostra parrocchia si riuniscono anche 200 persone e riempiono i cortili. Una testimonianza davvero bella. Perché dimostra che come nei condomini si può litigare, certo, ma si può anche pregare e come in una famiglia la mamma tiene insieme un po’ tutti, anche in questo caso, ci si riunisce insieme nel nome di Maria», aggiunge don Longo.
Nel mezzo del quartiere, vicino al centro città e di forte immigrazione, si trova la comunità cinese: «Nel nostro territorio i cinesi cattolici e praticanti sono una quindicina, nella Diocesi sono molti di più. Partecipano anche a questa iniziativa anche se, l’orario, proprio in coincidenza della chiusura dei negozi, non è l’ideale per chi ha un’attività commerciale», commenta don Longo.
Il Rosario di giovedì sarà un momento come gli altri, normale, da vivere con Maria. Un’occasione di preghiera e di festa insieme: «Non mi aspetto numeri più grandi del solito. Parteciperà anche il cappellano cinese e per la presenza del Cardinale dovrebbero venire anche persone provenienti dal resto della Diocesi. Pregheremo e al termine è previsto un momento conviviale con il consueto rinfresco, preparato dagli stessi condomini. Il mio auspicio è che sia un momento di preghiera comune, come al solito, in cui il centro vero di attenzione sia la Madonna», conclude don Longo.
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