«Insieme possiamo intraprendere questo cammino. Assicuro la mia disponibilità e di tutta la Chiesa ambrosiana. In questo “ritorno a casa” sento che Milano e la Lombardia mi stanno appassionando ogni giorno di più. Una metropoli che deve tirar fuori tutte le sue risorse, non deve lasciarne più nessuna implicita, per dare un contributo unico e originale alla famiglia umana». Milano è nel cuore del cardinale Angelo Scola. Lo dimostrano queste sue parole, pronunciate giovedì 6 ottobre incontrando all’Angelicum politici e amministratori locali. Molti di loro torneranno ad ascoltarlo nella Basilica di Sant’Ambrogio, martedì 6 dicembre alle 18, quando l’Arcivescovo pronuncerà il tanto atteso primo Discorso alla città, occasione per riflettere sulla vita della metropoli e delle città e paesi della Diocesi, alla vigilia della solennità del Santo patrono.
È un appuntamento ormai tradizionale nel cammino della Chiesa ambrosiana, quando i predecessori dell’Arcivescovo hanno parlato alla Milano istituzionale, alla “città dell’uomo”, costituendo una sorta di catechesi sulla dottrina sociale applicata nel contesto attuale della metropoli. Con lo sguardo e l’approccio peculiare della comunità ecclesiale.
L’ha ben chiarito il cardinale Scola durante quella serata di ottobre: «Riprendo un dato dalla Caritas in veritate che funge da premessa, al quale intendo rigorosamente attenermi con i miei collaboratori: “La Chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia politica per realizzare la società più giusta possibile. Non può e non deve mettersi al posto dello Stato”. La ragion d’essere della Chiesa è fondamentalmente una sola: lasciar trasparire sul suo volto la bellezza di Gesù Cristo, luce delle genti».
Dunque, camminare insieme, ma tenendo ben distinti i due ambiti della politica e dell’impegno ecclesiale: «Questo spinge la Chiesa a rischiare, nel rispetto della radicale distinzione, la sua cura per l’umano: non invade il campo specifico dei dinamismi concreti delle diverse espressioni della vita civile e in modo particolare delle istituzioni».
Con l’annuncio dello stile che caratterizzerà il suo episcopato: «Il taglio del nostro intervento sarà sempre legato alla proposizione del volto positivo dell’umano. Questa posizione mi sembra fonte di libertà per la Chiesa e per ogni soggetto che abita una società civile plurale come la nostra».
La crisi economico-finanziaria nel travaglio di inizio millennio sarà tra i temi principali del Discorso. A questo appuntamento sono invitate le autorità, i rappresentanti delle Istituzioni e i sindaci di tutto il territorio in cui si articola la Diocesi. Saranno presenti anche le famiglie regionali e i rappresentanti delle diverse comunità etniche di Milano.
Il Discorso alla città sarà trasmesso in diretta da www.chiesadimilano.it, Telenova News (canale 664), Telepace, Radio Marconi e Radio Mater. Rai Tre trasmetterà la replica mercoledì 7 alle 13.10. Ampi stralci, con approfondimenti e interviste, saranno trasmessi su Radio Marconi mercoledì 7, ogni ora dalle 7.50 fino alle 12.50; nello stesso giorno, alle 13 e alle 19.30, andrà in onda la replica dell’omelia pronunciata dall’Arcivescovo nel Pontificale di S. Ambrogio della mattina.