Dolore e sgomento hanno suscitato in me la notizia dei terribili e ulteriori attentati di Bruxelles.
La prima risposta è la preghiera mia e di tutta la Chiesa ambrosiana a Dio, nella certezza che il Padre della famiglia umana non ci abbandona neanche in questo momento di grave prova.
La nostra vicinanza profonda va alle vittime e ai loro familiari, insieme alla viva solidarietà al popolo belga e a tutta l’Europa di cui Bruxelles è simbolicamente espressione.
Lo sgomento è dovuto al ripetersi di questi orrendi e barbarici episodi che ci documentano l’impossibilità di un “rischio zero” a proposito del terrorismo.
Bisogna essere solidali con il lavoro e lo sforzo di tutte le Istituzioni e degli uomini delle Forze dell’ordine per l’impegno che stanno profondendo per dare sicurezza a noi tutti.
Tuttavia, questo orribile attentato ci costringe a prendere atto della grande fatica che l’Europa sta facendo: essa domanda unità tra tutti i popoli che la compongono e un impegno educativo.
Un lavoro, questo, che ci riguarda tutti, ragazzi, giovani ed adulti affinché il nostro continente ritrovi il senso, il significato e la direzione di un cammino comune.
Questo pomeriggio si svolgerà in Curia a Milano l’incontro del “Forum delle religioni” a cui parteciperanno una trentina di esponenti di varie fedi di area cristiana, musulmana, ebraica, induista e buddista. Vorremmo che i fautori del dialogo religioso attraverso la conoscenza reciproca – che sono certamente la stragrande maggioranza degli extra europei che vengono tra noi – assumessero con piena decisione, con ogni sforzo il compito di favorire la pace.
L’Europa è sempre stata caratterizzata dall’accoglienza, ma la sua natura oggi pluriforme domanda un senso dell’unità più profondo a tutti i livelli della vita personale e sociale.