Nella «profonda continuità tra l’Eucaristia dell’Ordinazione e questo momento, in cui ciò che abbiamo celebrato nel Sacramento prende corpo» – per usare le parole del rettore del Seminario, monsignor Michele Di Tolve -, ha luogo nella Cappella arcivescovile della Curia la preghiera dell’Ora Media presieduta dal cardinale Scola, durante la quale vengono ufficialmente comunicate le destinazioni dei neo ammessi al Diaconato. Ossia le parrocchie e le Comunità pastorali in cui i 26 diaconi (venticinque ambrosiani e uno appartenente all’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, che tuttavia resterà nella Chiesa di Milano), divenuti tali sabato scorso in Duomo, saranno inviati.
Nella Cappella, affollatissima, ci sono i parroci che li accoglieranno, i Vicari di Zona e il Vicario generale, tanti sacerdoti, i collaboratori delle diverse realtà, i parenti e gli amici dei giovani. Il clima è, come sempre, di gioia, di attesa e anche di quella gratitudine condivisa cui dà voce l’Arcivescovo, richiamando il senso della vocazione che non è «impresa personale, ma adesione al progetto del Signore», avendo come méta il presbiterato. Un cammino evidenziato dalla formula che impegna i diaconi nella medesima destinazione pastorale durante l’anno che vivranno prima dell’ordinazione sacerdotale (comunque sotto l’autorità del Seminario) e almeno per il successivo quinquennio.
«Ricordatevi che il Presbiterato vi sta davanti – dice infatti il Cardinale – e che c’è ancora strada da fare. Avete fatto passi decisivi, ma la verifica la fa solo la realtà. Bisogna imparare ad aderire al pensiero di Cristo nella realtà, lasciandosi accompagnare». Il richiamo è ad avere l’umiltà di conoscere il proprio limite: «Non fate quelli che sanno tutto e che hanno già deciso tutto. Solo dentro la fraternità e la comunione potete aderire al progetto di Dio. Vi raccomando il rapporto cordiale con i parroci e i presbiteri e il confronto con il Rettore. Ai parroci chiedo, invece, di lasciare ai diaconi le energie per continuare il cammino nei giorni in cui non sono a voi affidati».
Un auspicio in cui si sente, profondo e vivo, il legame con il Vescovo. E allora la conclusione, rivolta direttamente ai destinati, vibra di paternità: «Non c’è errore più grande che tenere per sé errori, problemi, incomprensioni, perché questo spacca l’io. Non abbiate un rapporto solo “politico” coi Superiori, ma un dialogo franco e filiale. Cercate tempo per pregare e mangiare insieme, tempo di fraternità. Ricordate che il celibato non svilisce l’individuo, come alcuni pensano, ma insegna il distacco che porta al vero modo di amare».
Poi la lettura delle destinazioni (interessate tutte le sette Zone della Diocesi) dove i diaconi svolgeranno il loro lavoro pastorale, settimanalmente, ogni sabato dopo pranzo fino al martedì, tornando in Seminario per la preghiera della Sera. Dal mercoledì al sabato a pranzo, invece, continueranno gli studi teologici/pastorali e proseguirà il cammino formativo con il padre spirituale e il Rettore a Venegono (da oggi fino al 6 ottobre, tranne i giorni in cui tutti i seminaristi saranno ad Assisi per il pellegrinaggio regionale). Spiega monsignor Di Tolve: «I giorni in Seminario serviranno anche per rileggere l’attività pastorale alla luce di ciò che hanno imparato e saranno seguiti per affrontare l’attività pastorale all’interno della comunione con gli altri presbiteri, i laici, i religiosi e le religiose. Quasi tutti i diaconi sono destinati alla pastorale parrocchiale, con particolare attenzione all’oratorio e alla pastorale giovanile». «Ci saranno periodi come l’Avvento in cui vivranno l’esperienza della Benedizione delle famiglie – continua il Rettore -. Ciò che contrassegnerà il loro ministero è la profonda comunione, collaborazione e corresponsabilità che vivranno con le Comunità parrocchiali e pastorali a cui sono stati assegnati dal cardinale Scola».
Per mandato dell’Arcivescovo il Rettore visiterà le Comunità e seguirà i diaconi fino all’ordinazione presbiterale, a cui giungeranno dopo una verifica conclusiva. «Questo anno di servizio diaconale è tutto orientato a “formare Presbiteri secondo il pensiero e lo stile di Cristo” e avrà il suo culmine nell’ordinazione presbiterale dell’11 giugno 2016 nel Duomo di Milano», conclude Di Tolve.