Vivere un momento autentico di incontro e ritagliarsi del tempo per riscoprire la bellezza delle piccole cose e dei gesti semplici, spesso dimenticati in una città sempre di corsa come Milano. Questo il vero significato degli oratori estivi ormai in pieno svolgimento anche nel capoluogo lombardo, coinvolgendo ragazzi di tutte le età.
«L’oratorio estivo qui ha un tratto particolare: la vivacità della partecipazione – racconta don Martino Rebecchi, dell’oratorio di Santa Maria del Rosario -. Possiamo dire che quest’esperienza è tornata ai livelli precedenti il Covid: solo in questa parrocchia abbiamo circa 500 ragazzi iscritti e quasi 130 animatori».
In questa comunità così partecipe, gli adolescenti «sono l’anima e il cuore dell’esperienza», svolgendo il loro ruolo di animatori con impegno ed entusiasmo. Le attività sono tante: animare i giochi, organizzare tornei e collaborare nella realizzazione dei momenti di preghiera e di riflessione. «Soprattutto creano legami – sottolinea Rebecchi -. Anzi, forse è questo l’aspetto più bello: per i bambini e i ragazzi che vengono all’oratorio estivo, gli animatori vengono visti come fratelli maggiori che vogliono loro bene». Quasi tutti loro sono conosciuti perché hanno seguito il cammino formativo dell’oratorio e condiviso diverse esperienze durante l’anno pastorale.
Le settimane insieme diventano occasione per far sentire la comunità ancora più unita, offrendo anche agli adolescenti la possibilità di provare qualcosa di profondo. Secondo don Rebecchi, «cercano un contesto in cui insieme ad amici possano fare del bene a quanti sono loro affidati. Non vogliono un’esperienza solitaria di volontariato, ma una di fraternità con altri amici con cui condividere un gesto di bene».
In una città dinamica e attrattiva come Milano, le occasioni di convivialità per gli adolescenti sono numerose. Ma nelle attività delle parrocchie è possibile trovare un tesoro più prezioso: «Credo che in queste settimane di oratorio estivo gli animatori vedano una bellezza che spesso non riescono a cogliere nel quotidiano perché presi da affanni, occupazioni, distrazioni e tanto correre. È la bellezza del dono di sé, del sorriso e dell’incontro gratuito e prolungato, senza schiavitù quali i cellulari o i social che spesso li spingono a ritirarsi».
Quando tutto finisce, i ragazzi possono tornare alla loro quotidianità con ricordi felici e consapevoli di aver preso parte a «tante iniziative che vogliono aiutare ad aprire la mente a una verità, una bellezza e una conoscenza della nostra realtà. che talvolta, presi da tanto correre, nemmeno conosciamo». Per questo dalla parrocchia di Santa Maria del Rosario «desideriamo portarli a incontrare realtà culturali, caritative o significative sul territorio che possano spalancare il cuore», per aiutarli a riflettere «sul dialogo interreligioso (visitando un centro islamico o la sinagoga), sul valore delle Forze dell’ordine (incontrando poliziotti, carabinieri o vigili del fuoco) oppure sulla Shoah (visitando il Binario 21)».
Un altro momento significativo sarà nella prima settimana di luglio: una giornata di gioco e animazione in Seminario con gli altri oratori della diocesi perché «i ragazzi possano conoscerne la realtà vocazionale». Un periodo speciale, come dice don Rebecchi, per «provocare mente e cuore dei ragazzi».