L’Ufficio del turismo della Arcidiocesi di Milano invita ad un appuntamento orante, dal titolo: «Pellegrinaggio di desiderio. Il nostro cuore in Terra santa».
Sono centinaia gli ambrosiani che, dallo scorso ottobre in poi, hanno dovuto rinunciare al viaggio spirituale nei luoghi della biografia di Gesù. Il loro cuore, tuttavia, non ha smesso di battere all’unisono con i fratelli che là vivono. Pur non potendo raggiungerli fisicamente, lo sguardo è costantemente attratto da quella direzione. Le recenti parole del cardinal Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, sono state prese sul serio: «Chiedo a tutte le Chiese nel mondo, che in questo momento guardano a noi non solo per contemplare il mistero di Betlemme, ma anche per sostenerci in questa tragica guerra: fatevi latori presso i vostri popoli e i loro governanti del “sì” a Dio, del desiderio di bene per questi nostri popoli, per la cessazione delle ostilità, perché tutti possano ritrovare davvero casa e pace».
In questa scia si pone l’incontro di domenica 7 aprile 2024, alle ore 16:00, nella chiesa milanese di S. Fedele.
Preghiera e ascolto imbastiranno l’elevazione musicale proposta dal Coro Laudamus di Nerviano, diretto dal Maesto Andrea Dellavedova.
La data prescelta coincide con la domenica In Albis, giorno conclusivo dell’Ottava di Pasqua. Un tempo liturgico opportuno per annunciare un messaggio di Resurrezione anche da tutti i conflitti.
Agli accompagnatori di Terra santa e ai «pellegrini (per ora) mancati» – come il gruppo diocesano che avrebbe dovuto là recarsi nel prossimo settembre, assistito dalla agenzia Duomo Viaggi e guidato da Monsignor Mario Delpini – si potranno aggiungere tutti coloro che lo desiderano.
L’ingresso è libero. I soggetti coinvolti (dal coro alla chiesa ospitante) presteranno il proprio servizio gratuitamente, vista la finalità del radunarsi.
L’eventuale raccolta di dazioni sarà consegnata all’Arcidiocesi di Milano. La quale farà confluire l’obolo nella tradizionale voce dell’Offerta del Venerdì santo, il versamento che le comunità di tutto il mondo destinano annualmente proprio alla Chiesa Madre di Gerusalemme.
Un impegno che risponde alla esplicita preghiera del Custode, padre Francesco Patton: «La mancanza di pellegrini, attività economiche chiuse, difficoltà di spostamenti per lavorare, rendono difficile la vita quotidiana e la possibilità di avere una vita dignitosa. Continuate a sostenerci affinché possiamo continuare a dare un futuro alla piccola presenza cristiana in Terra Santa».
Il saluto dell’Arcivescovo letto durante l’incontro di preghiera