Nel 2004 le diocesi di Lombardia decisero che l’indebitamento patologico e, quindi, il rischio di usura, che si andava diffondendo anche nella più ricca regione d’Italia, dovevano essere affrontati in termini di prevenzione, con spirito di tangibile prossimità nei confronti di chi, sovraindebitato, rischiava di cadere vittima di circuiti illegali.
Applicando gli strumenti resi disponibili dalla legge 108/1996 “Disposizioni in materia di usura”, nacque così la Fondazione San Bernardino. Intitolata al francescano di origine toscana attivo tra Trecento e Quattrocento e canonizzato nel 1450 anche per il suo impegno contro la pratica dell’usura, la Fondazione è stata promossa e viene ancora oggi sostenuta dalle Caritas delle 10 diocesi lombarde. Ha forma giuridica di onlus, la sede centrale in piazza Borromeo 6 a Milano, e una ventina di sedi satellite presso i Centri d’ascolto di altrettante città lombarde. In vent’anni, ha ascoltato quasi 5 mila persone e ne ha aiutate direttamente quasi 500, utilizzando risorse per quasi 6 milioni di euro.
Del lavoro svolto e delle prospettive di impegno future, anche in relazione ai fenomeni emergenti nello scenario socio-economico del paese, tratterà il convegno in programma giovedì 13 giugno nella sede milanese dell’Università Cattolica. In sala Pio XI si confronteranno, durante un’intera mattinata (vedi qui il programma), promotori, operatori volontari e beneficiari della Fondazione, prestigiosi accademici e giuristi (l’economista Elena Beccalli, il sociologo Nando dalla Chiesa, la costituzionalista Antonella Sciarrone Alibrandi) e partner della Fondazione. Il convegno sarà chiuso dall’intervento dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.