«Nell’annuale festa di San Satiro, patrono dell’Unione Sacristi di Milano, festeggeremo il nostro 55esimo anniversario di fondazione con una celebrazione eucaristica nella cappella arcivescovile presieduta dall’Arcivescovo. Monsignor Delpini ci ha concesso questa significativa possibilità anche per dare visibilità all’Unione, che ha rinnovato da poco lo Statuto e che, quest’autunno, probabilmente a fine novembre, rinnoverà anche le cariche sociali». A spiegare così le ragioni dell’appuntamento che si svolgerà alle 10.30 di martedì 17 settembre è Stefano Teneggi, che lavora in Duomo ed è segretario dell’Unione Sacristi di Milano, tesoriere della Federazione Nazionale Sacristi e vicepresidente dell’Ente Bilaterale che riunisce i rappresentanti di Faci (la Federazione del Clero in Italia) e di Fiudac/s (Federazione tra le Unioni Diocesane Sacristi italiani).
Come si struttura la vostra professione, anche considerando che si tratta di un lavoro vero e proprio, per un numero sempre maggiore di sacristi?
Come sottolineò l’Arcivescovo nel 2019 in occasione del 50° dell’Unione, possiamo dire che il sacrista deve essere un uomo – o una donna – affidabile, come fu San Satiro (che infatti è il nostro patrono) per il fratello minore Sant’Ambrogio. Dobbiamo essere affidabili per una parrocchia, per garantire, in primo luogo, le informazioni opportune a chi entra e poi per la gestione delle celebrazioni e per la cura degli arredi liturgici e dei paramenti.
Per questo l’Unione Sacristi punta molto sull’aspetto formativo?
Esattamente. Il 23 ottobre e il 20 novembre proporremo due eventi di presentazione della II edizione del nuovo Messale ambrosiano con monsignor Claudio Magnoli, recentemente diventato anche assistente nazionale dei sacristi. Sempre a ottobre speriamo che possa prendere avvio la formazione online, curata dall’Ente bilaterale a livello nazionale. Si tratta di corsi in e-learning a partire proprio dalla conoscenza di base della figura del sacrista, per arrivare all’inquadramento di tale figura sia nel diritto canonico, sia nel contratto di lavoro e in altri contesti. Proseguiremo, inoltre, con corsi più pratici inerenti la conoscenza dei libri liturgici, la scelta dei testi opportuni per diversi tipi di celebrazione e dei paramenti e la conoscenza dei luoghi celebrativi. Il nostro nuovo contratto di lavoro ha inserito, relativamente ai passaggi di livello professionale, l’ottenimento di crediti formativi proprio per dare maggiore identità alla figura del sacrista, che sempre più – anche se permangono molti volontari – è costruita su un preciso profilo professionale di lavoratori con i loro diritti e i doveri (info: unione.milano@sacristi.it).