In questo fine settimana l’Arcivescovo ha avviato la visita pastorale al Decanato di Rozzano nella VI Zona. «Il nostro Decanato è formato da sei Comuni: Locate Triulzi, Rozzano, Pieve Emanuele, Zibido San Giacomo e Basilio – spiega il decano don Olinto Ballarini, responsabile della Comunità pastorale San Giovanni Evangelista di Opera -. In tutto ci sono 18 parrocchie, 3 Comunità pastorali a Rozzano, l’unità pastorale di Valleambrosia e Quinto de’ Stampi, l’unità pastorale di Milano 3 e Basilio Vecchia, a Zibido San Giacomo ci sono tre parrocchie con un unico parroco (non ancora unità pastorale), Mentre a Moirago c’è un amministratore parrocchiale e una sola parrocchia perché l’altra è stata soppressa. In totale abitano circa 100 mila persone».
Quali principali problematiche sociali dovete affrontare?
Le situazioni più difficili riguardano le case popolari di Rozzano e Pieve Emanuele. Qui la Caritas è intervenuta in modo molto bello e concertato in rete con altre associazioni e istituzioni per aiutare le persone che si trovano in difficoltà. D’altra parte, ci sono anche diverse zone in cui c’è un gran numero di seconde case vuote e appartamenti sfitti, frutto di investimenti e acquisti speculativi. È poi diffuso il disagio giovanile in tutte le sue forme: sindromi psicologiche, depressione e devianza. Negli ultimi anni la crisi economica ha coinvolto in modo particolare il settore terziario e l’artigianato. Ci sono grosse zone industriali a Pieve Emanuele, Opera e Rozzano, con più di 2 mila capannoni, di cui molti vuoti, perché le imprese, con gravi cali di fatturato, sono state costrette a chiudere.
Come vi siete preparati all’incontro con l’Arcivescovo?
Abbiamo accolto con entusiasmo il suo invito a svolgere una riflessione sull’amore per la Sacra Scrittura. Tutte le comunità parrocchiali e le parrocchie hanno accolto l’invito a rilanciare la familiarità con questa lettura. Su questo tema avremmo dovuto svolgere un’assemblea diaconale il 19 novembre, ma abbiamo dovuto rimandarla al 19 marzo a causa della pandemia. Le parrocchie sono pronte comunque a consegnare le loro riflessioni in Consiglio pastorale. Il 19 gennaio a Rozzano (presso l’Oratorio S. Angelo di Rozzano) ci sarà l’incontro dell’Arcivescovo con i giovani del Decanato. E per questa occasione c’è stata una bella preparazione, con la formulazione di domande che verranno presentate all’Arcivescovo su temi come la fede, la Chiesa e la cultura del tempo. Chiaramente sarà un appuntamento a presenze limitate per rispettare le regole anti-contagio. La visita pastorale continuerà poi fino alla prima settimana di febbraio.
Una visita piuttosto lunga…
Sì. È importante sottolineare che quest’anno ricorrono i 30 anni dalla prima visita pastorale nel nostro Decanato, fatta dal cardinale Martini nell’aprile del 1991. Il nostro Decanato è stato istituito infatti nel 1983: prima le parrocchie facevano parte del Decanato di Melegnano. Nel corso degli anni le visite degli Arcivescovi sono state più brevi: quella del cardinale Tettamanzi nel 2008 e quella del cardinale Scola nel 2017 si sono svolte in due giornate. Attendiamo perciò con ansia questo momento, in particolare le Messe che l’Arcivescovo celebrerà in ogni parrocchia, in cui i fedeli potranno vederlo da vicino e sentire le sue parole. C’è insomma tanta voglia di incontrarlo, anche se, chiaramente, i posti delle funzioni saranno comunque limitati.