Un momento di memoria per le vittime e perché si accertino le responsabilità dell’accaduto. Ma anche di speranza, nella consapevolezza che Laura, Paola, Michail, Anna, Loredana, Nadia ora «sono nella pace»: questo il cuore dell’omelia che monsignor Carlo Azzimonti, Moderator Curiae e Vicario episcopale per gli Affari generali, ha pronunciato questa mattina nella chiesa di San Michele Arcangelo e Santa Rita a Milano, presiedendo la Messa in suffragio delle persone decedute nell’incendio della Rsa «Casa per coniugi», avvenuto un anno fa.
«Non possiamo permettere che Laura, Paola, Michail, Anna, Loredana, Nadia siano dimenticati, che la vicenda drammatica della loro morte cada nell’oblio – ha detto Azzimonti – , siamo qui perché attendiamo che sia fatta luce su quanto accadde un anno fa, che siano individuate le responsabilità di chi non ha saputo garantire la sicurezza e l’incolumità di quegli ospiti della “Casa per coniugi”».
Ma il credente sa che «Dio nella sua tenerezza ha stretto a sé queste nostre sorelle e fratello in un abbraccio eterno che non conoscerà sera». «Ora essi sono nella pace – ha proseguito -: la pace vera, quella promessa dal Padre per tutti i suoi figli e figlie, è la pienezza di ogni bene». Prima del drammatico epilogo, «la vita ha provato queste persone»; tuttavia «ogni vita è sacra, anche quella tribolata, segnata dalle infermità e fragilità perché noi viviamo di una vita ricevuta».
Il Moderator Curiae ha concluso citando le parole dell’Arcivescovo alle esequie: «La pietà e l’impotenza quando entrano in chiesa possono farsi domanda, farsi preghiera: Signore, dove sei? Signore dov’eri? Signore, che cosa vuoi?». Con questa risposta: «Ero là a morire con loro, ero là per essere unito a loro nella somiglianza della loro morte».