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Presentazione

Sul «Segno» la vita dei riders vista da vicino

Solo a Milano sarebbero diecimila, in balia di algoritmi anonimi, in spietata competizione, spesso sfruttati, ma senza speranza di trovare un altro lavoro. Nel numero di gennaio anche un’inchiesta sul gioco d’azzardo al femminile. E un ritratto delle migliaia di persone che portano l’eucarestia a domicilio ad anziani e malati

29 Dicembre 2023

Un mondo dominato da algoritmi anonimi. È quello dei 10 mila riders che attraversano Milano in lungo e in largo per accontentare anche i clienti più esigenti. Un popolo di lavoratori sfruttati, che spesso devono accontentarsi di guadagnare anche solo 2,50 euro dopo aver pedalato per chilometri. Ma anche un popolo di persone, non solo straniere, che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di lavorare.

A questo tema Il Segno di gennaio dedica la sua copertina, raccontando la vita di questi servi di padroni senza volto, con gli occhi sempre incollati a piattaforme che li mettono in spietata competizione, e dove solo alcuni tra i più furbi hanno imparato ad aggirare gli automatismi informatici. Lo spiega in dettaglio Francesco Bonifacio, giovane docente di Sociologia dei costumi all’Università cattolica di Milano, che ha pubblicato una ricerca sul campo indossando lui stesso i panni del rider, per conoscere le storie e i meccanismi cui sono soggetti questi lavoratori. Per fortuna cominciano ad affermarsi alcune tutele contrattuali, e una legge europea appena approvata fra due anni li riconoscerà come dipendenti (ora sono “autonomi”). E in questa giungla del mercato moderno ora ci sono anche i “fattorini etici”, regolarmente assunti da cooperative sociali, come So.De (Social Delivery), che non solo offrono un contratto, ma si attivano sul territorio per le categorie più svantaggiate.

Fake news come armi

E a proposito di piattaforme, rispetto all’intelligenza artificiale, il 17 febbraio entrerà in vigore una normativa europea (accordi sull’AI Act) che dovrebbe ridurre le fake news e favorire la trasparenza delle grandi piattaforme. Nella sua Opinione, Andrea Carobene, esperto di IA e big data analysis, parla di intelligenza artificiale e delle sue “mezze verità” che nei Paesi in guerra possono nuocere come armi. Un tema di grande attualità, tanto che papa Francesco vi dedica il suo messaggio nella Giornata delle comunicazioni sociali.

Guerra e pace

Il Segno pubblica l’articolo di un’altra analista, Laura Silvia Battaglia, reporter specializzata in aree di crisi e conflitti, che parla di un possibile «paradosso di guerra»: il massacro di Gaza, scatenato dopo la strage terroristica di israeliani compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023, potrebbe mettere fine alla crisi nello Yemen dove gli Houthi, la milizia filo-iraniana da 9 anni mette a ferro e fuoco il Paese, stanno sfruttando l’occasione di un insperato protagonismo. A fare da contro altare, il quarto appuntamento dedicato ai temi della Proposta pastorale dell’Arcivescovo affronta il tema della pace (ricordiamo che gennaio è proclamato dalla Chiesa come mese della pace): da una parte citando Ucraina e Gaza e le guerre dimenticate, dall’altra i piccoli conflitti sociali, tra comuni cittadini (nel vicinato, a scuola, in ospedale…) su cui è possibile una mediazione. Nel primo caso, parla Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne della Rete italiana pace e disarmo; nel secondo, è la sociologa Donatella Bramanti a riflettere sull’argomento.

Giocatrici dipendenti

La seconda inchiesta è dedicata al gioco d’azzardo al femminile, un mondo nascosto, arduo da agganciare e con pochissimi modelli di intervento. Ne parla, con la competenza di anni di osservazione, la psicoterapeuta Fulvia Prever, che nel 2010 ha anche avviato in una parrocchia di Milano i primi incontri di gruppo con giocatrici dipendenti. Il servizio descrive le peculiarità delle donne giocatrici, che per condizioni socioeconomiche, motivazioni e comportamenti sono molto diverse dagli uomini. Per esempio giocano d’azzardo anche per sottrarsi a fatiche o crisi della vita (separazioni, lutti, solitudine…) e soprattutto escono allo scoperto molto difficilmente, non chiedono aiuto perché si vergognano. E più che dedicarsi ai giochi online (le scommesse sono quasi esclusiva dei maschi), scelgono Lotto, slot machine, gratta e vinci, ma spesso sviluppano anche una dipendenza da videogame on line.

Compagni straordinari

Da segnalare anche gli articoli sui quasi 10 mila i ministri straordinari dell’Eucarestia (per due terzi donne) che varcano la porta di malati e anziani per portare a domicilio la Comunione, ma anche offrire compagnia e raccogliere confidenze. Preparati a questo delicato compito dalla Diocesi, vi si dedicano con discrezione, passione e cura. A volte colgono povertà e problemi tali che necessitano l’intervento della Caritas o dei servizi sociali.

La Visita a Legnano

Per restare in ambito ecclesiale, l’Arcivescovo si prepara alla visita pastorale nel Decanato di Legnano (11 gennaio-4 febbraio), un territorio di circa 120 mila persone, la metà nella città del Carroccio che punta in particolare sulla formazione dei giovani (l’Alto Milanese ha più di 500 imprese). Comunità cristiane, gruppi e associazioni, rispondono alle povertà di oggi, mentre le monache di clausura sono un riferimento importante per tante famiglie e persone della zona.

Oratori, sport e disabilità

Il modello degli oratori ambrosiani è sbarcato anche in Colombia dove, su iniziativa di un prete milanese e di uno sudamericano, sono già state aperte 22 strutture. A margine, l’intervista a Mauro Berruto, primo firmatario della proposta di legge che ha introdotto nella Costituzione italiana il diritto allo sport per tutti.

Il Segno di gennaio propone anche esperienze di inclusione nel mondo della disabilità: a Lecco e a Lissone alcune associazioni del territorio avviano i giovani con deficit medio-lievi all’autonomia abitativa, un esempio concreto del “dopo di noi”.

Ecumenismo in carcere

Dal 18 al 25 gennaio la Chiesa celebra la Settimana ecumenica per l’unità dei cristiani, proposta anche ai detenuti di San Vittore, Bollate e Opera, come racconta don Roberto Mozzi, uno dei cappellani dell’istituto penitenziario milanese. Si parla anche del Progetto Simurgh e della Scuola delle religioni cui partecipano cristiani e musulmani.

La Settimana ecumenica è preceduta dalla Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei, che si celebra il 17 gennaio: il direttore Fabio Landi nel suo Editoriale, citando Elie Wisel e testi hassidici, richiama «alla gioia, alla piena fiducia in Dio e alla forza delle comunione».

Dopo la COP28

Nella rubrica Laudato si’ si commentano i risultati della COP28 con Antonio Caschetto, già coordinatore dei Circoli italiani del movimento. A Dubai si è ottenuto un successo a metà perché, pur riconoscendo che i combustibili fossili sono responsabili del global warming, non si è preso nessun impegno sulle modalità di una graduale riduzione.

Ricca come sempre la sezione della Cultura, con “Luoghi di Lombardia” dedicato alle 171 “pietre d’inciampo” collocate a Milano, cinema, teatro e serie Tv. Continuano le rubriche “Vita da prete”, “Fuori classe”, “Solo una parola” e “Voci dal silenzio”, affidata da questo numero alle monache del monastero San Benedetto di Milano.

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