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In Duomo

Redditio Symboli, giovani al banchetto della grazia per essere pellegrini di speranza

Alla Veglia di sabato 26 ottobre (diretta web) quanti consegneranno la Regola di vita all’Arcivescovo scopriranno cosa li accomuna ai missionari partenti o in arrivo, compagni di viaggio nel cammino verso il Giubileo

di don Marco FUSIResponsabile del Servizio diocesano Giovani e Università

21 Ottobre 2024

Che cosa accomuna i giovani che sabato 26 ottobre, alle 20.45, nel Duomo di Milano (diretta su www.chiesadimilano.it e Youtube.com/chiesadimilano) consegneranno la Regola di vita nelle mani dell’Arcivescovo, i missionari partenti che ricevono il Crocefisso e coloro che sono accolti nella nostra Diocesi?

Il dono di essere amato

Tutti sono mossi da una esperienza di Grazia. Il banchetto esprime la grazia, una tavola le cui gambe si allungano sempre, alla quale tutti i popoli, ogni giovane, tutti gli uomini e le donne sono desiderati e dunque in modo misterioso attirati. Il banchetto è l’altare, il Signore Risorto attira a sé ciascuno, amato e atteso personalmente. Ogni giovane, scrivendo la Regola di vita, è chiamato a ricomporre i pezzi frammentati della propria esistenza per riconoscere il dono di essere amato attraverso i numerosi volti della comunità cristiana. La Grazia sta in una esperienza di essere amati. Può accadere nella celebrazione dell’Eucarestia o in una Adorazione, in una Parola che avverti particolarmente rivolta a te o in una circostanza faticosa in cui ti senti accompagnato. La grazia ti sorprende e ti precede, in Gesù ti raggiunge l’amore gratuito del Padre. La scrittura della Regola di vita nasce da qui. Il movimento della missione ad gentes sorge anch’esso da tale esperienza di amore e comunione con il Signore Risorto.

Sabato sera i giovani che consegnano la Regola di vita condivideranno con i missionari anche un semplice momento di aperitivo in piazza Santo Stefano. Sarà un momento nel quale cominciare a respirare una atmosfera di Chiesa che tiene insieme giovani e adulti differenti.

La meta del nostro viaggio

La Veglia missionaria inizierà con un breve pellegrinaggio da Santo Stefano al Duomo insieme al nostro Arcivescovo. Siamo il popolo di Dio in cammino con tutta l’umanità, ne condividiamo domande e desideri; soprattutto i giovani si percepiscono sempre come cercatori, scavati da interrogativi e da un desiderio di vita che agitano e benedicono il quotidiano con un forte senso di inquietudine. Siamo tutti pellegrini. Salendo i gradini del Duomo e varcandone la porta scopriamo però che il nostro viaggio ha una meta, ci imbattiamo con sorpresa in un incontro con il Signore della storia, il Crocefisso Risorto. Ci viene incontro simbolicamente da est, dall’abside che rappresenta il ritorno glorioso di Cristo. Ci scopriamo allora pellegrini di speranza come sarà nel prossimo Giubileo. I giovani, spesso definiti disorientati o confusi, attraverso la loro ricerca interiore riconoscono una direzione e una prospettiva.

Tutti invitati

La Veglia missionaria ci immerge nel messaggio di papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale, «Andate e invitate al banchetto tutti». Risuona quel «Todos» che per tre volte il Papa aveva ripetuto a Lisbona alla Giornata mondiale dei giovani. Tutti sono invitati e dunque accolti, accompagnati, integrati. Ogni giovane, con le sue domande e i suoi desideri alti, cerca testimoni o, per meglio dire, padri, adulti significativi che mostrino la bellezza della fede e il senso del vivere. I missionari sono così, osano partire scommettendo la propria vita sulla fede in Cristo, non si sottraggono alla scelta per paura di perdere alcune possibilità. Una ragazza in un dialogo si racconta così: «La mia vita scorre tra lavoro, amici, palestra… ma perché sono al mondo? Quale impronta posso lasciare? Non voglio soltanto sopravvivere». Domande di tale levatura invocano adulti che possano stare accanto, accompagnare di passo in passo a scoprire la Grazia che ci è donata e poi a partire con coraggio, cioè a scegliere.