Durante il venerdì santo, fuori dalla porta della Basilica del Seminario di Venegono inferiore, si metteva un cartello che precisava “l’assenza della presenza eucaristica in Basilica”. Ogni anno, puntualmente, qualche seminarista ironizzava chiedendo se fosse più corretto parlare della presenza dell’assenza o dell’assenza della presenza…
Ma cosa possiamo dire in questi giorni dove, in osservanza delle norme emanate dal Ministero della Salute e dalla Regione Lombardia, non ci è possibile radunarci per pregare insieme? Anche qui dobbiamo parlare di una assenza della presenza o di una presenza dell’assenza? Ebbene, in questo contesto non facile, abbiamo assistito a una grande creatività da parte delle comunità cristiane, che hanno saputo ovviare a questi disagi utilizzando anche quegli strumenti di comunicazione di cui ci serviamo quotidianamente per tutt’altro scopo.
A partire dalle comunità – come per esempio Albavilla, Cernusco e Magenta – che hanno ancora la radio parrocchiale e che di consueto trasmettono le celebrazioni grazie a essa, fino alle dirette su Facebook, Youtube e Instagram. Inizialmente l’esperimento è partito da alcuni giovani sacerdoti della nostra Arcidiocesi, che hanno trasmesso la Santa Messa o la preghiera della Liturgia delle ore in diretta sui canali social delle loro comunità parrocchiali. Poi l’iniziativa è divenuta modello replicato in diversi altri luoghi.
Alcune comunità hanno esteso l’uso dei social prevedendolo anche per differenti momenti (predicazioni quaresimali, catechesi, Rosario…). È il caso, per esempio, della Comunità pastorale San Francesco di Assisi a Monza, che sul suo canale Youtube trasmetterà le attività in occasione dell’inizio della Quaresima, della Parrocchia SS. Trinità di Milano, che trasmette la Messa sul suo sito internet, delle parrocchie di Cusano Milanino che – oltre a utilizzare il canale instagram per la Messa – hanno chiamato a raccolta i giovani nell’aiutare i nonni nell’uso dello smartphone e hanno condiviso la preghiera del Vespro del lunedì sera con gli adolescenti, sempre attraverso i social network.
Anche i sacerdoti meno abituati all’uso e alla frequentazione dei social hanno percepito il grande potenziale di questi mezzi di comunicazione, di facile e immediato impiego, e pure qualche parroco non propriamente patito di nuove tecnologie si è lanciato in dirette Youtube o Facebook per raggiungere i propri parrocchiani. Quello che una volta era svolto dalle tante radio parrocchiali, sorte nell’era delle radio libere, e che in parte sussiste in parrocchie che le hanno conservate o che hanno adottato sistemi simili per trasmettere abitualmente le celebrazioni ai fedeli ammalati, oggi si è riscoperto e reinventato con i social network, ricostruendo una prossimità e una presenza attualmente non praticabile fisicamente.
L’auspicio è che l’utilizzo di questi strumenti possa continuare nel tempo. Non sarà magari in futuro per sopperire all’impossibilità di partecipare alla Messa, ma perché non immaginare che determinati eventi, incontri, catechesi possano essere accessibili anche da quanti, per diverse ragioni (lontananza per studio o lavoro, malattia, ecc), non possono essere fisicamente presenti?
Sicuramente anche altre comunità, oltre a quelle qui ricordate, hanno attivato modalità nuove: se volete raccontarci la vostra esperienza scrivete a comunicazione@diocesi.milano.it