«Quando Dio ti guarda vede sempre qualche cosa di amabile!». Così si era rivolto l’arcivescovo Mario ai giovani durante i loro esercizi spirituali nel tempo di Avvento. Ora con questa lettera li raggiunge per fare festa con loro, condividendo una gioia e un passaggio. Nella nostra epoca digitale è una scelta che qualcuno può definire «poco funzionale» o «audace», ma certamente rimane insostituibile e bello e il gesto di vedersi consegnare una lettera. Leggerla e accorgersi che fa bene, saranno un tutt’uno.
Fa bene questa cura, questa attenzione, fatta di parole vere, che chiamano a una vita piena.
Fa bene questo portare alla luce ciò che rischia di essere trascurato.
Fa bene a noi, adulti, richiamati a una paternità fatta di ascolto, di dialogo e di sostanza.
Fa bene ai giovani, invitati a non farsi rubare questi momenti da riduzioni banali della festa.
Fa bene a tutti, per restituire vigore e lucentezza al «diventare grandi».
Grazie don Mario!
Mentre ci parla di «responsabilità, partecipazione, politica», libera queste parole dall’angolo buio in cui sono state un po’ confinate, e ci mostra quanto esse hanno a che fare con la «festa di essere vivi, di essere giovani», umani.
Il respiro grande con cui guarda alla vita e ai suoi passaggi, l’invito a «mettere mano all’impresa di rendere migliore il mondo», la comprensione che «il tempo che ho non è solo per me, ma per la condivisione», l’appello e la fiducia che dichiara, sono gli auguri veri, l’inizio della festa!
Grazie don Mario!
Sono certo che molti vorranno raccogliere il suo invito a condividere riflessioni, domande, speranze!
A tutti gli adulti, gli educatori, gli incaricati di pastorale giovanile e chiunque abbia a cuore il bene dei giovani, il compito bello di recapitare questa lettera ai 18enni, nessuno escluso!
La si può recuperare in molteplici luoghi della nostra Diocesi (vedi il box a fianco, ndr).