Il percorso di formazione socio-politica dell’Arcidiocesi di Milano, dal titolo «Al cuore della democrazia: la partecipazione», offre un’occasione unica per esplorare e comprendere le dinamiche del nostro tempo, in sintonia con il percorso di preparazione alla 50a Settimana Sociale di Trieste.
Con un ciclo di incontri che si svolgeranno a partire dal 27 gennaio fino al mese di maggio (vedi qui la locandina con il programma), il percorso sarà guidato dagli interventi di relatori autorevoli e testimoni provenienti dal mondo della ricerca, della formazione, dell’economia, della finanza, della politica e da donne e uomini impegnati in modi e ambiti diversi per il bene comune. Ciascun incontro sarà dedicato ad alcuni fra i principali luoghi ove si svolge la partecipazione dei cittadini alla costruzione del bene comune: impresa, lavoro, famiglia, legami sociali, comunicazione, ambiente e cura del territorio. I percorsi formativi si rivolgono a tutte le persone già impegnate o disponibili a impegnarsi in attività sociali e politiche. Per rendere efficace il percorso si richiedono una partecipazione assidua e la disponibilità a un coinvolgimento attivo nei diversi momenti.
I volti della crisi
La grande crisi del nostro tempo si presenta con molti volti: ambientale, sociale, sanitaria ed economica, e, purtroppo, anche bellica, con gravi conflitti aperti in tutto il mondo. Anche la democrazia è chiamata, in questo contesto, ad assumere tanti volti, superando una visione solo politica e istituzionale, per radicarsi in tutti gli ambiti del vivere civile. «Il futuro del Paese (sottolinea il documento preparatorio alla Sett. Sociale dei Cattolici in Italia) richiede persone capaci di mettersi in gioco e di collaborare tra loro per rigenerare gli spazi di vita, anche i più marginali e affaticati, rinforzando la capacità di scegliere democraticamente e di vivere il potere come un servizio da condividere. È una sfida che riguarda tutti i cittadini: tutte le voci di una comunità devono trovare parola, ascolto e sostegno, per elaborare pensiero e avviare percorsi di partecipazione, per trasformare il presente e liberare più bellezza nel futuro».
Jacques Maritain ammoniva che in tempi di crisi siamo inclini a smettere di guardare al futuro, voltandoci invece al passato e richiudendoci in identità fittizie. La sfida consiste nel mantenere uno sguardo orientato verso il futuro, aprendosi alla diversità e al dialogo, per ritrovare la propria vera identità di persone e di comunità in cammino.
Uno sguardo al futuro
Occorre, dunque, mettere da parte una visione dominata dall’incertezza, dalla paura e dalla sfiducia, per rivolgere il nostro sguardo verso il futuro, nutrendo la speranza che il cambiamento è possibile e che questa generazione, come e più delle precedenti, ha la forza di costruire una autentica fraternità per la difesa della vita sulla terra e impegnarsi per il bene comune. Questo impegno trova radici in un “nuovo umanesimo” che trae ispirazione dalla consapevolezza della fraternità universale e dalla fede in un Dio incarnato, che guida il cammino quotidiano degli esseri umani su questa terra. Il “nuovo umanesimo” non è un concetto astratto, ma emerge dall’esperienza quotidiana. I cristiani desiderano condividere la propria esperienza di vita, partendo dall’incontro con il Risorto, che apre la possibilità di amare in modo nuovo. La testimonianza cristiana abbraccia ogni aspetto della vita quotidiana, integrando lavoro, riposo, educazione, condivisione di gioie e dolori, impegno civile, accompagnamento e cura della fragilità, promozione della libertà e della giustizia.
La forza di agire insieme
La democrazia, per essere autentica, richiede una partecipazione continua, attraente e promettente. La vera forza di una comunità risiede nella capacità di agire insieme, di condividere responsabilità e di costruire un futuro comune. Tale approccio mira a favorire una coesione sociale autentica, radicata in profondità e capace di guardare “lontano” partendo da chi ci è “prossimo”.
La democrazia attinge vitalità dalla partecipazione attiva dei cittadini e si rafforza quanto più questa partecipazione è robusta. Gli individui, attraverso il loro coinvolgimento civico e politico, plasmano il corso della società, influenzando le decisioni e le politiche. Questa dimensione partecipativa è fondamentale per il funzionamento di una democrazia autentica. Allo stesso tempo, la comunità fornisce il contesto in cui si sviluppano le persone.
Per questo, con il percorso socio-politico, intendiamo formare a una partecipazione consapevole e fornire gli strumenti per una presenza incisiva ed efficace nei diversi ambienti di vita. Costruire “cantieri di speranza” capaci di rispondere all’esigenza di senso delle nostre scelte e ridare vita alla partecipazione, suscitando domande, sviluppando osservazioni, accendendo riflessioni e confronti.