La presenza di Papa Benedetto XVI sarà ancora viva nei cuori dei 21 nuovi preti che il cardinale Angelo Scola ordinerà il prossimo sabato 9 giugno alle ore 9 in Duomo, insieme a un religioso dell’ordine dei frati minori.
Questa sera, messe da parte le emozioni e il clima di festa vissuto a Bresso, in occasione della chiusura dell’Incontro mondiale delle famiglie, i candidati al sacerdozio si raccoglieranno in silenzio per la settimana di ritiro e meditazione presso gli Oblati missionari di Rho, accompagnati dal loro padre spirituale, don Angelo Cazzaniga. Poi, sabato mattina tutti insieme si recheranno in Duomo, dove ad attenderli ci saranno i genitori, i parrocchiani e gli amici di sempre, venuti ad assistere ad una cerimonia, quella dell’ordinazione, che segna il loro ingresso ufficiale nella grande famiglia presbiterale diocesana. Nel motto scelto dai futuri preti novelli, «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini», tratto dal Vangelo di Matteo, così come nel dipinto di Van Gogh, «La notte stellata», è riassunta la loro missione: cercare di rischiarare, con l’aiuto del Signore, l’oscurità del mondo avvolto dal buio.
E così Giovanni, classe 1981 e una laurea specialistica in Astrofisica, invece che mettere a frutto i suoi studi sulla materia celeste, sarà chiamato ad essere lui stesso un astro luminoso, capace di far risplendere la luce della Parola di Dio davanti agli uomini. Sarà così anche per Graziano, che ha studiato nel Seminario di Molfetta e che a Milano ha deciso di riprendere il cammino verso il presbiterato, per Alessandro, un futuro come chimico, e per Luca, nato nel 1972 e dunque il maggiore della classe, che ha un fratello in III teologia. Ognuno di questi ragazzi metterà a disposizione il suo talento per la Chiesa, nelle diverse comunità in cui sarà chiamato a prestare servizio.
Anche nelle loro famiglie, in questi ultimi giorni che precedono l’ordinazione, crescono l’attesa e le emozioni. Un figlio o un fratello che sceglie la vocazione sacerdotale è sempre un grande dono, sebbene magari all’inizio si è fatto un po’ fatica ad accettarlo. «Quando abbiamo accompagnato Davide in Seminario, il 17 settembre 2006 – ricorda Chiara Mobiglia – per me e per l’altro mio fratello Andrea è stato un distacco inevitabilmente sofferto». Ora, a distanza di anni, Chiara ha compreso che Davide ha trovato la sua strada, lo vede sereno e non può che essere felice per lui.
È così anche per i coniugi Damiani che, andando indietro nel tempo, rivedono loro figlio chierichetto, cerimoniere e poi lettore, catechista, animatore, educatore in una comunità di recupero, insomma sempre dedito agli altri. «In questi anni abbiamo accompagnato Luca con amore e con la preghiera – confessano – ma ora un piccola preghiera ce la siamo riservata per noi, perché sappiamo essere degni di un così grande dono!».
Ricordi, volti di persone care, inevitabili pensieri sul futuro e sulla propria missione. Tutte queste cose i candidati porteranno con sé questa sera e nei giorni di ritiro spirituale a Rho. Sicuramente non mancherà un ultimo pensiero sull’Incontro mondiale delle famiglie. «Questo evento in prossimità dell’ordinazione – confessa Emiliano Redaelli – ci ricorda in modo limpido che la vocazione sacerdotale è sì vissuta nella rinuncia a formare una propria famiglia, ma per essere ancora più generosamente a servizio dei bisogni spirituali e materiali delle tante famiglie che incontreremo sul nostro cammino».