Uno scenario indimenticabile ha accompaagnato i pellegrini lungo le cappelle del Sacro Monte, dove si è svolto il rosario meditato guidato da mons. Luigi Stucchi, vescovo ausiliare e vicario episcopale per la Zona di Varese.
di Maria Teresa Antognazza
Uno dei momenti certamente più suggestivi dell’edizione 2006 della Settimana Liturgica Nazionale è stata la salita notturna al Sacro Monte. Uno scenario indimenticabile, racchiuso tra un cielo limpido e trapuntato di stelle e le infinite luci della pianura lombarda che si perde a vista d’occhio.
Immersi nel buio più profondo (che non pochi problemi ha creato ai più anziani partecipanti) gli oltre mille pellegrini hanno potuto gustare, in un clima di preghiera, un gioiello fra i più amati dai fedeli varesini, voluto oltre quattrocento anni fa – come ha poi ricordato in Santuario monsignor Luigi Stucchi, che ha guidato il cammino – dalla fede popolare, per collegare spiritualmente la città al monte.
Illuminate internamente solo le 15 Cappelle, il Sacro Monte si è subito popolato di decine e decine di deboli fiammelle, quelle dei flambeaux messi tra le mani dei convegnisti.
A dettare loro il giusto clima di meditazione orante, un prologo multimediale, offerto alla prima Cappella. Testi e voce narrante erano quelli di padre Valentino Salvoldi, che ha regalato, insieme a immagini sacre, suoni e spettacolari scenari di Terra Santa, un suggestivo commento ai misteri della luce, voluti da papa Giovanni Paolo II. Commentando in particolare il mistero della trasfigurazione, il missionario Fidei donum, da sempre attento alle problematiche dei popoli del sud del mondo, ha intessuto un “dialogo con la Madre” che è poi idealmente proseguito con la recita corale del Rosario.
Cinque le tappe di meditazione proposte lungo il cammino, che hanno riletto gli ambiti di esercizio della speranza cristiana suggeriti dal testo di preparazione al convegno ecclesiale di Verona.