Mentre qualche fiocco di neve cade dolcemente, il quarto giorno del pellegrinaggio si apre con la Messa nella chiesa francescana di Santa Maria Draperis.
Al termine della celebrazione ci ha offerto il suo saluto padre Apollinare, di origine congolese, il quale ha presentato brevemente l’opera pastorale della comunità, fondata sul dialogo ecumenico e interreligioso e sulla carità, in particolare verso i poveri e i carcerati. Queste ultime attività sono condotte insieme a ortodossi e protestanti, diventando segno di unità nella carità.
A seguire, abbiamo raggiunto la chiesa di San Salvatore in Chora, nella parte antica della città. La piccola cappella è anch’essa stata trasformata in una moschea, ma conserva ancora splendidi mosaici e affreschi risalenti all’epoca bizantina.

Nella seconda parte della mattinata il gruppo si è diviso in due: un gruppo ha visitato la Basilica Cisterna, l’altro il Mercato delle Spezie. Il pomeriggio è stato invece dedicato alla visita del Palazzo Topkapi, sede amministrativa degli Ottomani per quattrocento anni e oggi trasformato in un museo con armi, vestiti, gioielli e altri oggetti di palazzo risalenti al periodo ottomano. Nel primo cortile del palazzo è presente anche la chiesa di Sant’Irene, dove fu celebrato il Concilio di Costantinopoli.
Il nostro ultimo appuntamento della giornata è stato l’incontro con Kenan Gürsoy, professore di teologia islamica, moderato da don Lorenzo Maggioni,
Gürsoy ha raccontato anzitutto il suo percorso di studi, ispirato dalla figura del nonno, personalità di rilievo del sufismo turco. Inoltre, fin da giovane, ha frequentato ambienti accademici cattolici, elemento che gli ha consentito di crescere in un clima positivo di dialogo interreligioso. Il professore ha sottolineato l’importanza dell’esperienza spirituale trasmessagli dai suoi insegnanti, che gli ha permesso di cogliere la profondità della fede. Grazie agli studi universitari in queste scuole è anche entrato in contatto con la letteratura francese, sviluppando una riflessione filosofica sull’ateismo in riferimento al dialogo interreligioso.
Il professor Gürsoy ha inoltre conosciuto molto bene monsignor Padovese sviluppando un’amicizia iniziata a livello accademico, che si è poi approfondita anche spiritualmente. Il studioso turco ha concluso l’intervento cercando di evidenziare i legami tra Islam e Cristianesimo a partire dalle parole di Maometto.
foto don Marco Ferrari