Saranno 1300 i partecipanti al pellegrinaggio diocesano dei preadolescenti ad Assisi, in programma nel “ponte” del 25 aprile. I giovani ambrosiani saranno accompagnati da monsignor Luca Raimondi, vescovo ausiliare. Momento centrale del viaggio sarà la Messa di sabato 27 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Anche quest’anno i preadolescenti riserveranno un omaggio speciale al beato Carlo Acutis, pregando davanti al suo feretro nel Santuario della Spogliazione e offrendo l’olio che alimenta la Lampada degli oratori. Una donazione che si ripeterà ogni anno, a cui già 200 oratori della Diocesi hanno contribuito per il 2024. Ai ragazzi saranno consegnati, oltre alla sciarpa del pellegrinaggio, anche braccialetti con alcune espressioni-chiave della spiritualità di Acutis.
Don Luca Magnani è il responsabile degli oratori della Comunità pastorale Quattro Evangelisti di Monza. Anche lui, insieme a una settantina di ragazzi, parteciperà al pellegrinaggio: «Non ci capitava di partecipare a queste proposte da prima della pandemia. Spero che i ragazzi portino a casa il clima di amicizia, di festa e gioia che contraddistingue queste giornate. Mi piace pensare che il tema significativo di questi viaggi sia la fraternità. Dopotutto San Francesco ci insegna questo: il Signore mi ha donato fratelli».
Il gruppo più numeroso della comitiva è rappresentato invece da tre oratori di Cantù, delle Comunità pastorali di San Vincenzo e Madonna delle Grazie e dell’Unità pastorale Cucciago-Senna, per un totale di 113 iscritti. Tra loro c’è Samuela Mazza, educatrice professionale della cooperativa Aquila e Priscilla: «Il pellegrinaggio fa parte del cammino delle seconde medie, che ogni anno proponiamo ai ragazzi. Quello che spieghiamo ai genitori è che non si tratta di una gita, ma di un percorso per ritrovare le radici della fede. Per questo la mia città preferita per queste proposte è Assisi: qui si respira un’aria di fede che in grandi città come Roma, seppur importantissime, a volte rischia di disperdersi».
In previsione di Assisi, ai ragazzi sono stati proposti incontri preparatori, basati quest’anno sulla figura del «Piccolo Principe» e riguardanti il viaggio e la scoperta dei valori. Temi che si collegano alle figure di San Francesco, di Santa Chiara e del beato Carlo Acutis. L’auspicio di Mazza è che la proposta lasci una ricca eredità nel cuore dei ragazzi, esattamente come negli anni passati: «Ci teniamo a partecipare a questi appuntamenti proprio perché si lavora come comunità. È bello far sperimentare ai ragazzi che non esiste solo il piccolo luogo dove si abita, ma c’è una Diocesi e c’è un mondo esterno. A volte a scuola e nella quotidianità è difficile raccontare queste esperienze. Ma una volta vissute, si percepisce che c’è qualcosa di più grande. Per esempio alcuni anni fa, nella Basilica di San Francesco, abbiamo avuto la fortuna di incontrare una professoressa di arte. Ci ha raccontato tutte le opere esposte all’interno e un ragazzino ne è rimasto affascinato: “Io sapevo chi fosse San Francesco, ma adesso mi sembra di conoscerlo ancora di più”».