Per una nuova economia è il titolo dell’ultimo saggio della rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’economista di fama internazionale Elena Beccalli. Presentato nell’Aula degli Atti Accademici Pio XI dell’ateneo, il volume (edito da Il Sole 24 Ore) raccoglie ricerche e riflessioni portate avanti da alcuni anni da Beccalli e propone un paradigma economico che – come si legge nel sottotitolo del volume – si basa su quattro parole chiave: persona, etica, fiducia e cooperazione. Un contesto, questo, affrontato anche dall’Arcivescovo nel suo Discorso alla Città 2024 e approfondito, durante la presentazione, dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano e autore della prefazione al volume. «Mi pare opportuno che si continui a insistere su queste tematiche, perché sono di grande attualità e toccano direttamente le persone», ha spiegato il Cardinale, facendo appunto riferimento alla necessità di un «nuovo paradigma economico», sul quale insiste il Papa con i suoi pronunciamenti e l’iniziativa “The economy of Francesco”: «Tanta gente si sta rendendo conto che qualcosa non va, anche se poi diventa molto complicato cambiare. Però credo che stia crescendo la consapevolezza che questo modello di sviluppo non risolve i problemi. Quindi ho un po’ di speranza, anche in vista del Giubileo», ha aggiunto.
Per lo sviluppo di tutti
D’altra parte, ha sottolineato anche Beccalli, «l’economia neoclassica si è tradizionalmente basata sull’utilitarismo individuale, ritenendo che sia neutrale sotto il profilo etico, anche se in realtà così non è. La pandemia e la crisi finanziaria globale hanno però evidenziato i limiti di questo paradigma, stimolando riflessioni su modelli alternativi, che includono etica e responsabilità sociale e mettono in discussione la prevalenza della finanza sull’economia reale. Serve un nuovo paradigma economico che sia inclusivo e serva veramente allo sviluppo di tutti. Il principio da seguire è sempre la persona al centro, non l’economia».
Così come, peraltro, ha sempre indicato la Chiesa nella sua Dottrina sociale, per il Segretario di Stato, che nel suo articolato intervento non ha dimenticato figure-chiave del pensiero economico della “scuola” formatasi con e nell’ateneo: da Giuseppe Toniolo a Francesco Vito, sempre attentissimi a delineare il ruolo fondamentale della persona in un’economia che «non sia fine ma mezzo, proprio perché essa deve essere al servizio della crescita delle persone con un paradigma inclusivo».
«Il nuovo sguardo sull’economia e sulla finanza – ha detto ancora Beccalli – è chiamato a enfatizzare una concezione integrale e sostenibile, concentrandosi sulla natura relazionale della persona e sull’imprescindibilità di etica, fiducia e cooperazione, superando la logica di mera massimizzazione del profitto e aprendo la strada all’ottimizzazione del valore».
Siria, previsioni difficili
A margine il Cardinale ha parlato anche della situazione sviluppatasi in Siria che «certamente, cambiata molto repentinamente, cambierà gli equilibri. È difficile fare previsioni. Speriamo che sia un cambiamento per il meglio e che ci sia rispetto per tutti e per le minoranze, anche perché oltre la guerra c’è anche una povertà assoluta in tante zone».
Da qui la proposta per il Giubileo 2025 di una cancellazione del debito dei Paesi poveri. «Anche in questo Giubileo ci sarà un impegno su questo tema – annuncia Parolin -. Siamo sempre all’interno delle stesse dinamiche, con il debito che non deve essere un peso insopportabile per queste nazioni. Adesso c’è anche il tema del debito ecologico, oltre a quello economico, e questi Paesi devono essere messi nelle condizioni di affrontare le necessità reale della loro gente, salute, educazione e sviluppo».