Decollato da Ciampino alle 7.10, l’aereo dell’Aeronautica militare messo a disposizione dal Governo, con a bordo papa Francesco, è atterrato alle ore 8 e 17 a Linate. Nessun tappeto rosso al suolo, perché il Pontefice ha espressamente detto di non volerne. A dare il benvenuto al Papa, su espresso desiderio del cardinale Angelo Scola, il “coro” festoso delle campane delle migliaia di chiese appartenenti alle 1.107 parrocchie della Diocesi di Milano.
Ad accogliere Francesco, oltre all’Arcivescovo, il presidente della Regione Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il prefetto di Milano Luciana Lamorgese, il sindaco di Segrate Paolo Micheli, la direttrice dell’aeroporto Monica Piccirillo, il presidente della Sea Pietro Modiano, il comandante della Base dell’Aeronautica Militare di Linate colonnello Alessandro Losio e il cappellano dell’aeroporto don Fabrizio Martello.
Per il Pontefice l’omaggio di un mazzo di fiori portogli da due bambini di 7 anni, Sara di Milano e Fabio di Seveso, figli di dipendenti della Sea. Ad attenderlo una rappresentanza dei dipendenti della società che gestisce lo scalo e dei vari corpi dello Stato che lavorano in aeroporto e le loro famiglie.
Prima di salire sull’auto di servizio, in quello che è stato il primo fuori programma della giornata, papa Francesco ha voluto avvicinarsi alle transenne dove era accalcata la folla.
Nel capoluogo lombardo è una bella giornata di sole, ma a Linate, poco prima dell’atterraggio, la nebbia era fitta tanto da ritardare di qualche minuto l’atterraggio. La nebbia si diradava poi all’ingresso della città, all’altezza di viale Corsica.