Articolo aggiornato all’9 giugno 2023
Nel corso del terzo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli per l’intervento chirurgico all’addome a cui è stato sottoposto nel pomeriggio del 7 giugno «per un laparocele incarcerato in corrispondenza della cicatrice delle operazioni chirurgiche effettuate negli anni passati», papa Francesco «ha iniziato a mobilizzarsi, trascorrendo gran parte della mattina in poltrona. Ciò gli ha consentito la lettura dei quotidiani e la ripresa iniziale del lavoro»: lo ha comunicato ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni, aggiungendo che «l’équipe medica informa che il quadro clinico è in progressivo miglioramento e il decorso post-operatorio è regolare». «Anche la scorsa notte è trascorsa bene», aveva fatto sapere in mattinata la Sala Stampa.
«Il Santo Padre sta bene – ha dichiarato Sergio Alfieri, il medito che l’ha operato – e non ha altre malattie», ha precisato, smentendo inoltre che il Papa abbia avuto problemi con l’anestesia generale, «né due anni fa, né adesso».
Bruni ha reso noto anche che il Papa «ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto. Tra i tanti messaggi è stato colpito dall’affetto della famiglia del piccolo Miguel Angel, battezzato da Papa Francesco lo scorso 31 marzo durante la visita nei reparti di oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile dell’ospedale, che gli ha inviato un poster di auguri di pronta guarigione. Il Santo Padre ha voluto personalmente ringraziare la mamma con una breve telefonata».
Il decorso previsto è di alcuni giorni. Sono state comunque annullate, in via precauzionale, le udienze generali e speciali fino al 18 giugno.
Parolin: «Nessun passaggio di poteri»
«Speriamo che ritorni presto all’esercizio del suo ministero», era l’auspicio per il Papa espresso dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano: «Lo seguiamo col nostro affetto. Preghiamo e speriamo che tutto possa risolversi al più presto e che possa ritornare all’esercizio del suo ministero». Quanto all’eventualità che la degenza al Gemelli comporti per il Papa una sorta di “passaggio di poteri”, Parolin l’ha subito esclusa categoricamente: «Non ci sarà assolutamente nessun passaggio di poteri. Il Santo Padre rimarrà in ospedale per il tempo necessario all’intervento e poi riprenderà la sua attività, anche dal letto, al servizio della Chiesa. Se ci saranno cose urgenti, gliele porteremo lì».
La vicinanza della Cei
La Presidenza della Cei ha espresso al Santo Padre «la vicinanza e l’affetto dei Vescovi e delle Chiese in Italia». «In questo ulteriore momento di prova – si legge nella nota -, la Presidenza si stringe attorno al Santo Padre e invita le comunità ecclesiali a sostenerlo con la preghiera. Con l’augurio di una pronta guarigione, affida al Signore il lavoro dei medici e degli operatori sanitari».