La scuola è ormai alle porte, ma l’oratorio estivo non è finito. Per molti ragazzi della Diocesi questi primi giorni di settembre saranno ancora pieni di giochi insieme, di inni, di attività, fino alla prima campanella del nuovo anno.
Sono molti infatti gli oratori che aprono le loro porte in questi giorni, assecondando il desiderio dei più piccoli e, insieme, l’esigenza di molte famiglie. Tanto che a Milano, nel quartiere Isola, l’oratorio della Comunità Maria Madre della Misericordia quest’anno ha deciso di proporre tra fine agosto e settembre ben due settimane: una sessantina i ragazzi negli ultimi giorni di agosto, che diventeranno circa centoventi la settimana prossima, insieme a una ventina di animatori. Ancora divisi in squadre, con maglietta e cappellino: «C’è sempre qualcuno che lo perde, ma questo capita soprattutto nei primi giorni. Chi li tiene bene tra giugno e luglio poi li “ritrova” anche a settembre», assicura Ilaria Leggio, coordinatrice degli animatori. Tra i ragazzi, racconta, c’è chi guarda con un po’ di tensione all’inizio della scuola e chi non ci pensa.
Complici i numeri ridotti, in oratorio il clima è tranquillo: «Manca quel caos positivo che caratterizza giugno e luglio, ma l’entusiasmo è sempre lo stesso», assicura Leggio, con tanti bambini che non vedevano l’ora che ricominciasse l’oratorio. Ad attendere i ragazzi c’è infatti una routine delle giornate ormai ben conosciuta. Unica eccezione, per gli oratori dell’Isola, la giornata di gita, con la mattinata al vicino Parco Nord e il pomeriggio al cinema, in una sala riservata, per viaggiare con la fantasia.
Si ricrea dunque la grande famiglia dell’oratorio, che in questi giorni accoglie anche i più piccoli: chi fino a giugno era ancora in terza asilo, ma già scalpitava per iniziare, ora può aggiungersi alle squadre, per un assaggio di oratorio estivo. «È stato molto bello vederli arrivare per la prima volta: magari qualcuno ha avuto difficoltà a staccarsi dalla mamma o dal papà, ma poi sono stati molto contenti», racconta l’educatrice guardando a questi giorni.
C’è un primo approccio anche per chi si affaccia all’adolescenza, nel passaggio tra terza media e prima superiore: qualcuno può vivere i suoi primi giorni come animatore, unendosi ai più grandi, con l’invito poi a proseguire durante l’anno oratoriano. Anche in questo caso l’entusiasmo non manca, dopo le settimane di giugno e luglio che come sempre cementano il gruppo degli adolescenti. Lo conferma Davide Forte, responsabile dell’oratorio Pier Giorgio Frassati di Monza: «Inizialmente avevo raccolto la disponibilità di una quindicina di ragazzi per settembre, ora siamo arrivati già alla trentina».
«Penso che la parola chiave sia continuità», spiega Forte. Con la prossima, l’oratorio di Monza sarà alla sua sesta settimana, e concluderà quindi la storia dell’oratorio estivo, che attraverso lo slogan «Tu per tutti» invitava a prendersi cura gli uni degli altri. Il tema di questi ultimi giorni, a partire dalla resurrezione di Gesù e dunque dalla vita nuova che ci è donata, è testimoniare agli altri la cura di Dio per noi.
D’altra parte, ragiona Forte, «anche in una grande città come Monza, dove non mancano giardini e luoghi attrezzati dove giocare, a fare la differenza, in oratorio, è la relazione: se i bambini, così come gli animatori, capiscono che in oratorio c’è qualcuno che li aspetta, li saluta, che è attento a loro, questo diventa un luogo diverso dagli altri». Così sia per i ragazzi che per i più piccoli questa «può diventare una palestra di vita», ribadisce Forte. I suoi ragazzi già attendono l’esperienza di vita comune, solitamente programmata per ottobre.
Anche Ilaria, all’Isola, cerca di capire insieme ai propri adolescenti cosa potrebbe coinvolgerli maggiormente durante quest’anno. Ma le proposte, spiega, arriveranno più avanti. In fondo, non è ancora iniziata la scuola.