Se all’avvio degli oratori estivi c’è ancora tempo, la Consulta diocesana «Comunità cristiana e disabilità. O tutti o nessuno» della Diocesi e la Fondazione oratori milanesi hanno istituito l’Area inclusione Fom, allo scopo di incrementare la formazione e la preparazione delle realtà oratoriane per consentire interventi di inclusione e di partecipazione attiva.
A questo proposito, per un coinvolgimento ancora più capillare, la Fom e la Consulta, grazie ad Anci Lombardia, hanno inviato una comunicazione a tutti i sindaci dei Comuni appartenenti al territorio della Diocesi. «Gli oratori lombardi – si legge nella missiva – sono da sempre luogo di accoglienza, di incontro e di relazione. Occorre tuttavia riconoscere che alcune situazioni personali e familiari, di cui i minori sono portatori, richiedono particolare attenzione e competenza, anche per la delicatezza necessaria nel trattamento di alcuni dati o informazioni. Proprio per sostenere gli oratori nel delicato compito educativo, è stato messo a disposizione questo servizio di consulenza e di prima formazione per i responsabili, gli operatori e gli animatori dei servizi».
Capire i bisogni individuali
A spiegare meglio il funzionamento dello sportello è Jessica Mattarolo, pedagogista e collaboratrice della Consulta disabilità (tel. 02.58391431; inclusionefom@diocesi.milano.it): «Per ottimizzare e progettare un oratorio estivo bisogna agire per tempo, capire i bisogni individuali, andare a lavorare sul senso di comunità che si deve sviluppare all’interno dell’oratorio. Il grande lavoro è questo, non si tratta di arrivare come tecnici professionisti e fornire una soluzione, ma instaurare un processo di formazione, camminare insieme e trovare soluzioni. Gli strumenti vanno adeguati alla persona, al contesto, alla comunità, attraverso l’intervento esterno di educatori che arrivano in oratorio per un lavoro di consulenza e mediazione, che sia un apporto formativo: lo scopo è aiutare la comunità a procedere con le proprie competenze e risorse. Si può collaborare a un intervento inclusivo in qualsiasi modo».
Un dialogo costruttivo
Se l’oratorio feriale accoglie bambini dai sei anni in su, ci sono anche figure di adulti con disabilità che danno una mano nella complessa organizzazione delle sei settimane che accompagnano i ragazzi durante la stagione estiva. «In alcuni oratori – prosegue la pedagogista – si accolgono fino a 25 ragazzi con disabilità. Il che significa che i sacerdoti hanno bisogno di un dialogo costruttivo con sindaci e assistenti sociali o operatori di cooperative che gestiscono i servizi per i diversamente abili per coltivare il prezioso lavoro di rete con il territorio».
«Per questo motivo – scrive la Fom – invitiamo gli Uffici comunali preposti all’organizzazione dei servizi per i minori, a confrontarsi con le parrocchie e gli oratori, affinché i centri estivi o le altre iniziative organizzate possano garantire tutte le condizioni per una vera e fruttuosa accoglienza».