Non possono mancare le gite all’oratorio estivo. Ma anche queste possono essere “a Km 0”, percorrendo a piedi la propria città. Lo faranno in questi giorni alcuni oratori di Milano (tra questi, quello di Santa Maria del Rosario), con la guida esperta e un po’ scanzonata dei “Gatti spiazzati”. Un nome ormai piuttosto conosciuto, ma di cui fa sempre bene ricordare l’origine. Che è quella di chi, disoccupato, esodato, a volte senza tetto, si è trovato davvero a girare per la città, ma che proprio nel senso della bellezza e nella curiosità per ciò che ci circonda ha trovato una via di riscatto, tanto che ora, cercando su internet, la loro associazione viene classificata tra le “agenzie di visite turistiche”.
Gli itinerari
L’interesse di Aldo, Elisabetta e degli altri “Gatti” per la storia della città è rimasto però genuino, ed è quello che certamente avvicinerà anche i più piccoli. Sarà un percorso a ritroso nel tempo, scoprendo, per esempio, le vestigia dell’antica Milano romana, dall’anfiteatro in via De Amicis alle Colonne di San Lorenzo. Un altro giro, tra via Cesare Correnti e Porta Ticinese, si soffermerà su alcune “pietre d’inciampo”, e naturalmente sui nomi a cui sono dedicate: quelli di cittadini che, per varie ragioni, dalla persecuzione politica a quella razziale, sono morti vittime delle deportazioni naziste.
Non mancherà, poi, la visita a quel fazzoletto di vie alle spalle del Duomo che i “Gatti” hanno ribattezzato Quadrilatero della solidarietà. Perché si visita l’antica Ca’ Granda, ora sede dell’Università Statale, ma fino a fine Ottocento il principale ospedale della città. Prima della sua costruzione, voluta da Francesco Sforza, uno dei piccoli ricoveri cittadini, con il relativo cimitero, sorgeva presso l’attuale chiesa di San Stefano: da qui il famoso ossario di San Bernardino.
Luoghi che parlano, insomma, e che i ragazzi potranno scoprire passo dopo passo. «Noi invitiamo i ragazzi soprattutto ad osservare», spiega Aldo Scaiano, anima dei “Gatti spiazzati”. E la curiosità dei più piccoli, assicura, non manca.
Ma la solidarietà, e dunque la cura per i più fragili, non riguarda soltanto il passato. L’altro lato del quadrilatero, infatti, è quello dei portici di corso Europa e di corso Vittorio Emanuele, fino a piazza San Babila. Sono le vie dove, già dopo le 21, trovano riparo molti senza tetto. Una condizione che alcuni dei “Gatti” hanno attraversato in prima persona, e che non nascondono ai più piccoli: «Ai ragazzi – spiega Aldo – dico che anche quando sei “spiazzato”, c’è sempre una possibilità».
Gli oratori che volessero organizzare altre uscite possono scrivere a info.spiazzati@gmail.com o contattare il 338.5498695.