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Sirio 10 - 16 marzo 2025
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Pubblicazioni

Omaggio a Bosatra, custode e cultore della memoria

Esce il nuovo volume delle Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana, dedicato all'impegno quarantennale del sacerdote come direttore dell'Archivio diocesano

di Fabrizio PAGANI

29 Novembre 2024
Bruno Bosatra

Anche quest’anno, secondo la tradizione all’inizio del mese di dicembre, viene pubblicato il volume di Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana, il XLII della serie. Quest’anno il volume è più corposo del solito e ha anche un sottotitolo, Custos et cultor memoriae (Centro ambrosiano, 280 pagine, 32 euro): vuole essere l’omaggio e il ringraziamento da parte dell’Archivio diocesano e di molti amici e frequentatori della sala di studio dell’istituzione a monsignor Bruno Maria Bosatra al termine del suo quasi quarantennale impegno nella direzione dell’Archivio e nello studio di tanti documenti approfonditi negli anni del suo incarico.

Il volume comprende 20 contributi che spaziano lungo tutta la storia della diocesi ambrosiana e l’idea di fondo, proprio per omaggiare monsignor Bosatra, è stata quella di utilizzare documentazione conservata nell’Archivio diocesano: si va dalle origini medievali della chiesa di san Michele sul dosso all’episcopato del cardinale Giovanni Battista Montini. Ne è, così, risultato un volume che, da un lato, è diverso dagli altri della serie, per la sua consistenza e per l’affetto dei contributori, ma, dall’altro lato, è simile agli altri della medesima collana di Ricerche storiche, perché si colloca in continuità con tutti gli altri, testimoniando la volontà di restare nel solco della tradizione storica dell’Archivio e, anzi, di proseguirla con attenzione e con passione.

Un volume, allora, che vuole essere ancora un segno del ringraziamento non solo di chi frequenta l’Archivio. ma da parte dell’intera diocesi per un incarico portato avanti con tanta passione e precisione. Per sintetizzare gli anni servizio di don Bosatra in Archivio, monsignor Luca Bressan, vicario per la Cultura, ha parlato della figura del padrone di casa saggio del Vangelo: «Ha saputo abitare l’Archivio come la sua casa, conoscendolo nei minimi particolari, e aiutando la diocesi a riconoscere il profondo significato del materiale lì custodito. Il passato custodito non più come qualcosa di estraneo, una sorta di rudere o cimelio da conservare ma con distacco; quanto piuttosto come la traccia preziosa della memoria che compone la nostra identità cristiana: questo è il risultato dell’impegno di tanti anni dedicati da don Bruno all’Archivio Diocesano». L’Archivio diocesano deve, quindi, diventare fonte sorgiva per rileggere il passato di fronte alle grandi scelte di una Chiesa che sta nella storia e che perciò cambia; un tesoro ed un luogo in cui investire da parte di tutti con immaginazione, coraggio e, soprattutto, passione.

Anche papa Francesco, nella sua recentissima lettera sul rinnovamento dello studio della storia della Chiesa (21 novembre 2024) ricorda la necessità di «fare storia» della Chiesa «non solo con rigore e precisione ma anche con passione e coinvolgimento, con quella passione e quel coinvolgimento, personali e comunitari, propri di chi, compromesso nell’evangelizzazione, non ha scelto un posto neutrale e asettico, perché ama la Chiesa e l’accoglie come Madre così come essa è». Lo ricorda anche l’arcivescovo monsignor Delpini nel suo messaggio all’inizio del volume: «Non si può amare la Chiesa come se fosse un’idea, una istituzione, una presenza ingombrante nella vicenda umana. La Chiesa si ama perché è amabile nella concretezza della sua vita quotidiana, passata e presente, nelle sue ferite, nei suoi peccati e nella santità di uomini e donne di Chiesa».

È quello che tanti amici hanno voluto fare con questo volume.