Partire missionario non era un sogno coltivato per anni nel cassetto, ma presto don Paolo Mandelli (49 anni) prenderà il volo per il Camerun. «Non avevo manifestato questo desiderio – ammette il prete ambrosiano -, ma ora sono contento che mi abbiano chiesto la disponibilità di andare fidei donum». Ha già lasciato la parrocchia di Cassina de’ Pecchi e il suo incarico alla Pastorale giovanile della Comunità Maria Madre della Chiesa e ora si prepara a vivere una nuova avventura di annuncio del Vangelo nel Sud del mondo.
Quando è prevista la partenza?
Insieme a don Luca Damiani stiamo affrontando il tempo della formazione, prima al Cum di Verona (Centro unitario per la cooperazione) e dopo la Giornata missionaria partiremo per Angers, in Francia, per lo studio della lingua. Ci fermeremo tre mesi e rientreremo a fine gennaio per essere pronti alla partenza nel mese di febbraio.
Qual è la vostra destinazione?
Io e don Luca saremo nella stessa parrocchia di Djalingo dove ci sono già stati preti ambrosiani. È stata fondata dieci anni fa da don Mario Morstabilini e nel prossimo periodo sarà ancora gestita dai preti milanesi a servizio del Vescovo di Garoua. Esiste infatti una collaborazione e uno scambio di doni fra la Chiesa di Milano e quella di Garoua.
Con quale spirito assume questo nuovo incarico?
Da una parte lo spirito è quello del servizio alla Chiesa, che appunto invia, e poi con l’attenzione e l’ascolto di una Chiesa giovane, che comunque sta già affrontando un cammino impegnativo. Credo sia davvero importante mettersi in ascolto e in dialogo con questa realtà, poi vivrò secondo il Vangelo e ciò che il Vescovo di Garoua mi chiederà.
È già stato in Camerun?
Né io, né don Luca ci siamo mai stati: ci siamo conosciuti a fine agosto, ma non abbiamo avuto molto tempo per confrontarci perché ancora impegnati nella Pastorale giovanile, sia durante l’estate sia nel corso dell’anno. Però abbiamo conosciuto l’attuale parroco don Maurizio Cuccolo che in questo momento è là e ci aspetta per introdurci in questo cammino».