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Giovani in cammino/1

Navigli, quando l’oratorio crea comunità

Al Gentilino 500 ragazzi coinvolti in uno dei quattro settori in cui si articola il progetto promosso da Odielle con il contributo della Regione

di Raffaele Biglia

14 Marzo 2023

Il progetto «Giovani in cammino», rinnovato anche per il 2022-23, è un’iniziativa multilivello rivolta alla prevenzione del disagio giovanile tra i 14 e i 25 anni, promossa da Odielle (Oratori Diocesi Lombarde) con il contributo della Regione Lombardia, per valorizzare il ruolo degli oratori come centri di aggregazione, socializzazione e formazione, tanto più preziosi in tempi in cui i centri urbani sono sotto l’assedio dalle attività commerciali. E in questo campo la Lombardia vanta un patrimonio di oltre 2300 oratori, il 45% di quelli di tutta Italia.

Oratorio Gentilino

Quattro linee tematiche

Centocinquanta gli interventi in programma, divisi nelle quattro linee tematiche: «Giovani Insieme», volto a sviluppare l’aggregazione; «Giovani in formazione», per attivare percorsi di orientamento in un contesto sociale sempre più complesso; «Giovani Indipendenti», per sperimentare forme nuove di autonomia; «Giovani in campo», lo sport come veicolo di formazione.

La storia

Quest’ultimo è quello coltivato particolarmente all’oratorio milanese del Gentilino, in zona Navigli, dove in pochi anni si è raddoppiato il numero dei ragazzi coinvolti: ora sono circa 500. Qui, nel XVI secolo, l’omonima chiesa, distrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra, raccoglieva i fedeli a pregare per la liberazione dalla peste. L’oratorio con l’antico nome- ricostruito nel 1952 insieme alla chiesa (in piazza Tito Lucrezio Caro 7) – rientra nell’Unità di Pastorale giovanile con le parrocchie di San Gottardo al Corso, Santa Maria delle Grazie al Naviglio e San Cipriano. E qui si concentrano le principali attività di «Giovani in campo.

Oratorio Gentilino

Lo storico oratorio del Naviglio – che comprende, oltre alle aule catechismo, un campo da calcio a 7, un campo di basket, cucina e sala giochi – conta 14 squadre tra calcio, pallavolo e ciclismo (è dell’anno scorso un raid da Milano e Roma lungo la via Francigena), con 300 tesserati tra cui due squadre di ragazze. Formazioni tutte sotto la guida di don Fabrizio Bazzoni, che è anche il trainer di una squadra di calcio di ragazzi delle medie, assistito da una cinquantina di allenatori.

Opportunità formativa

«Lo sport è un’opportunità – spiega don Fabrizio -: livella le differenze sociali, offre ai ragazzi una famiglia (la squadra) e un senso di appartenenza all’oratorio e quindi alla comunità. I ragazzi non sono anonimi fruitori di un servizio, ma capiscono di essere di qualcuno; perché guardati in modo singolare dal loro allenatore, dal presidente, dai dirigenti. E questo sguardo apre loro un orizzonte di speranza e di futuro che magari per tanti versi (scuola, famiglia, amicizie, problematiche dell’adolescenza) gli sembra invece chiuso. Lo sguardo con cui li si guarda è quello di Gesù, è con il Suo sguardo che ogni ragazzo viene pienamente valorizzato, seguito, ascoltato. Questo è ciò che unisce dirigenti e allenatori, ed è anche ciò che unisce in fondo tutti i ragazzi dell’oratorio».

Oratorio Gentilino

Tanti ragazzi, che provengono da condizioni sociali precarie in un contesto caratterizzato dalle case popolari di via Gola e via Pichi (molte delle quali occupate), di varia estrazione religiosa, atei e non, hanno scoperto nelle attività dell’oratorio il senso della comunità, la riscoperta della socializzazione e il rispetto reciproco. C’è chi ha deciso di battezzarsi. Un altro giovane del Gentilino ora è all’ultimo anno di Seminario. Quando le storie individuali si riempiono di senso.