Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Acqui (Italia) presentata da monsignor Pier Giorgio Micchiardi e ha nominato Vescovo monsignor Luigi Testore, 65 anni, sacerdote ambrosiano, attuale responsabile della Comunità pastorale Beato Paolo VI a Milano. L’annuncio, reso noto dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, è stato dato anche in Curia a Milano dall’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, che ordinerà Vescovo monsignor Testore sabato 24 febbraio, alle 10.30, nella Basilica di Sant’Ambrogio. L’ingresso in diocesi di Acqui avrà luogo probabilmente domenica 11 marzo.
«Desidero accompagnare con ogni buon augurio don Luigi in questo passaggio significativo per la sua vita e invoco per lui ogni benedizione di Dio – ha detto Delpini -. Può essere che l’immagine che abbiamo di lui lo qualifichi come propriamente “uomo e prete di città”: la sua raffinata educazione, la sua apertura agli orizzonti mondiali, frutto delle sue abitudini familiari, delle sue competenze linguistiche, della sua vicinanza al cardinale Martini, insomma tutto sembra indurre a pensare che sia prete di città. La sua destinazione a Vescovo “in provincia” significa dunque una vocazione a radicarsi in un territorio per aprire il territorio a più ampi orizzonti, un incarnarsi in una storia locale per incoraggiare l’attenzione alla vicenda globale. Ho conosciuto e apprezzato don Luigi fin dagli anni del Seminario e ho continuato ad ammirarlo per tutti gli anni del suo ministero: in particolare devo dire di aver trovato in lui qualità eccellenti di attenzione alle persone, di cordialità e finezza, di passione educativa, espressa in modo particolare in ambito scoutistico, oltre che di competenza amministrativa e gestionale, coltivata negli incarichi che ha ricoperto per molti anni nella Curia arcivescovile di Milano. La sua disponibilità pronta e generosa per gli incarichi che gli sono stati affidati è un segno edificante. Perciò sono certo che sarà un buon Vescovo di Acqui, città antica e gloriosa, città di prestigio e di cultura fin dai tempi di Roma e diocesi antica e importante in terra piemontese. A lui il mio più affettuoso augurio e ogni benedizione».
«Ringrazio l’Arcivescovo per sue parole – ha detto monsignor Testore -. Sono un po’ preoccupato di lasciare questa città e questa Diocesi nella quale sono cresciuto e che mi ha formato e alla quale sento di esprimere la mia grande gratitudine. Ringrazio il Santo Padre per la fiducia e spero di poter seguire i suoi insegnamenti. La Chiesa locale cui sono chiamato è una piccola comunità, ma ha una storia molto antica: è una delle primissime Diocesi forse la prima del Piemonte. Oltre alla cattedrale attuale fondata nel 1067 c’è né una più antica risalente ai primissimi secoli del Cristianesimo. È dunque un luogo ricco di storia e tradizione in cui sono ben lieto di potermi inserire».
La biografia
Monsignor Testore è nato a Castigliole d’Asti, provincia e diocesi di Asti, il 30 aprile 1952. Si è trasferito a Saronno (Varese) dove ha ottenuto la maturità scientifica. Nel 1972 è stato accolto nel Seminario arcivescovile di Milano e, frequentato il regolare ciclo di studi, ha conseguito il baccalaureato in Teologia. È stato ordinato sacerdote l’11 giugno 1977.
Monsignor Testore ha ricoperto i seguenti incarichi: insegnante di lingue nel Seminario Minore di Seveso dal 1977 al 1980; segretario particolare del cardinale Carlo Maria Martini dal 1980 al 1986; vicedirettore dell’Ufficio amministrativo dal 1986 al 1988; responsabile dell’Ufficio Contabilità Unificata dal 1988 al 1995; direttore dell’Ufficio amministrativo dal 1990 al 1995; Economo diocesano dal 1995 al 2012; Vicario episcopale di Settore dal 1995 al 2012; Presidente della Caritas Ambrosiana dal 2005 al 2013; parroco di San Marco in Milano dal 2012 al 2016; responsabile della Comunità Pastorale “Beato Paolo VI” dal 2017 ad oggi; amministratore della Fondazione G.B. Guzzetti Onlus e dal 2006 al 2013 coordinatore della pastorale delle parrocchie di Milano di San Bartolomeo, S. Maria Incoronata, S. Simpliciano e S. Maria del Carmine.
Ha assunto, inoltre, la presidenza di vari enti diocesani: Consiglio per la Cassa diocesana Legati dal 1994 al 2006; Consiglio di Amministrazione della G.S.C. S.R.L. dal 1994 al 2008; Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia delle Chiese e case Povere dal 1995 al 2007; Commissione Tecnica dal 1997 al 2001; Consiglio di Amministrazione dell’Opera Diocesana per la Preservazione e Diffusione della Fede dal 2001 al 2006 della quale era stato anche Direttore dal 1995 al 2001; Consiglio di Amministrazione della Fondazione Caritas Ambrosiana dal 2005 al 2013; Consiglio di Amministrazione della Fondazione Luigi Moneta dal 2006 al 2013.
È stato, infine, Membro di diversi Consigli e Commissioni diocesane: Consiglio Presbiterale dal 1990 al 1995; Consiglio degli Affari Economici dal 1989 al 1995; Consiglio Episcopale dal 1995 al 2012; Commissione arcivescovile per le nuove figure di ministerialità laicale dal 1997 al 2006; Congregazione di Conservatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana dal 1995 al 1997, 1998 al 2007, e Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carlo Maria Martini dal 2013 al 2016.
Il 10 febbraio 1996 è stato nominato Prelato d’Onore di Sua Santità.