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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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Varese

Monsignor Delpini ai 14enni:
«Si può credere al desiderio di felicità»

Il vicario generale, monsignor Mario Delpini, ha presieduto il tradizionale Cammino al Sacro Monte compiuto dai 14enni in preparazione alla Professione di Fede. «Passi verso l’alto»

di Annamaria BRACCINI

9 Maggio 2015

«È bello essere qui con voi. Siamo tanti, non ci conosciamo tutti, ma ci sentiamo in sintonia, siamo amici perché abbiamo un amico in comune, qualcuno che ci unisce, Gesù».

Loro – i tanti, i tutti –, a cui si rivolge il vicario generale, monsignor Mario Delpini, sono le migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze che popolano, come un mare colorato fatto di fazzoletti azzurri e blu, il Sacro Monte. È il Cammino diocesano dei quattordicenni della Professione di Fede, che sui svolge quest’anno all’insegna dello slogan «Passi verso l’alto».

Accompagnati dai loro educatori, dai sacerdoti e dalle religiose, guidati nella recita e nella meditazione dei misteri del Rosario, i ragazzi arrivano all’ultima Cappella, la XIV, per la preghiera comunitaria, presieduta appunto dal Vicario generale, accolto da un grande entusiasmo.

La riflessione, animata anche da alcune immagini artistiche, collocate nei pressi delle cinque soste previste lungo il percorso, diviene corale nella veglia di preghiera comunitaria, segnata dalle tre dimensioni – ascolto, risposta e partenza – che sono alla base dell’esperienza cristiana.

«Dovete essere consapevoli di essere circondati da angeli che vi annunciano una via per cui la vita abbia un senso. La ricetta della felicità, ragazzi, si riassume in tre semplici parole: “grazie”, “eccomi”, “resisto”. La vita è fatta di un’annunciazione, di un desiderio di felicità in cui si può credere e di un compito a cui è bene dedicarsi», dice monsignor Delpini.

Il silenzio che, nonostante la quantità dei giovani, avvolge le sue parole, testimonia dell’attenzione con cui vengono ascoltate, quasi a rendere concreto quel necessario «contagio» delle idee che, attraverso queste tre parole, o meglio ciò a cui rimandano, fa crescere.

Non a caso, nella preghiera di intercessione i quattordicenni chiedono «di imparare ad ascoltare Dio che ci sussurra il suo progetto su di noi».

Poi, l’affidamento a Maria e il Mandato per dire tutti insieme, “ci siamo” e «come abbiamo concretamente fatto la salita al Sacro Monte, facciamo e vogliamo fare passi verso l’alto». E se a dirlo è uno di loro, c’è da crederci.

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