A Galbiate, città di origine di monsignor Renato Corti, hanno appreso ieri la notizia della sua futura elevazione a Cardinale ed è stata una grande gioia per tutti, compresi i parenti che si sono stretti attorno al parroco. Papa Francesco ha annunciato ieri all’Angelus il nome dei futuri porporati che saranno consacrati Cardinali nel Concistoro di sabato 19 novembre, vigilia della chiusura dell’Anno Santo della Misericordia.
La Comunità di Galbiate festeggiava ieri don Enrico Panzeri che è in fase di trasferimento. «Dopo la messa eravamo riuniti in tanti ed è arrivata la notizia. Erano presenti anche alcuni parenti di monsignor Corti. La notizia è stata una sorpresa, accolta con molta gioia, anche perché Corti qui a Galbiate non è solo amato dai parenti e ben voluto da tutti, ma è anche molto stimato come sacerdote e come Vescovo. Traspare anche dalla sua personalità, la profonda spiritualità di cui è portatore». Quando riesce, dice con Panzeri, Corti torna a Galbiate in visita ai parenti, invece «l’ultima volta che ha celebrato qui pubblicamente è stato in occasione del 35° della sua ordinazione episcopale, quindi ha celebrato nella sua parrocchia questo importante anniversario».
Quando cinque anni fa ha lasciato la Diocesi di Novara che guidava dal 1991, monsignor Corti ha scelto di tornare a vive in terra ambrosiana in un appartamento presso i padri oblati. «Noi missionari di Rho siamo onorati di avere tra noi monsignor Corti», dice il superiore monsignor Michele Elli e Vicario episcopale della Zona di Melegnano. «Siamo contenti che il Papa abbia riconosciuto la sua personalità davvero significativa dal punto di vista umano e spirituale. È proprio una bella figura». Ieri, racconta in superiore, «volevamo brindare, ma lui ha detto: “Facciamo cose modeste, modeste. Abbiamo solo tagliato una fetta di torta. Secondo il suo stile monsignor Corti ha proprio chiesto sobrietà».
A Rho c’è sempre una via vai di gente che va da monsignor Corti, «soprattutto tanti preti», spiega monsignor Elli. «Lo vengono a trovare, chiedono colloqui e direzione spirituale. Corti è davvero un punto di riferimento significativo per Rho, ma anche per tutta la Diocesi. È un dono, una benedizione. È molto amato, molto stimato. È una figura molto bella, discreta, sobria, povera, vive in maniera molto essenziale. È una bella testimonianza».
Per monsignor Angelo Mascheroni «è una grande gioia» che monsignor Corti sarà presto Cardinale. Un notizia «inaspettata e inattesa», ammette, «ma se c’è uno in Diocesi che meriti questa elevazione a Cardinale, è proprio monsignor Corti: per quello che ha fatto in Diocesi quando era Vicario generale di Martini e prima quando era in Seminario. E poi per quello che fa oggi, nella discrezione di Rho, dove riceve parecchi preti, predica molti ritiri, confessa molto…».
«Ci sarà una commissione che andrà a Roma per il Concistoro del 19 novembre – spiega monsignor Mascheroni -, io sono vecchio e non ci andrò, ma ci andrei di corsa. Gli ho scritto oggi una lettera di congratulazioni dicendogli: “Non dirmi neanche grazie, una tua preghiera è sufficiente”».
Monsignor Mascheroni, che ha collaborato con il cardinale Martini ed è stato Vicario episcopale di Milano, ricorda che «Corti era presente alla mia ordinazione episcopale a Sesto San Giovanni e anche a quella di monsignor Giudici in Duomo a Milano». E conclude: «Corti è uomo ascetico, culturale, umano e spirituale. È raro trovare persone e preti che parlino male del Vicario generale monsignor Corti».
Il Vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla (successore di Corti, ndr) con tutto il presbiterio «gioisce con la Chiesa intera» ed «è grata» a papa Francesco «per la nomina a Cardinale di mons. Renato Corti, Vescovo emerito di Novara». «Tutta la Diocesi si congratula con Sua Eminenza il card. Corti, riconoscente per il suo ricco e fecondo ministero pastorale nella Diocesi gaudenziana – dice mons. Brambilla -. Il servizio alla Chiesa novarese e alla Chiesa italiana di mons. Corti continua ora con una nuova responsabilità, unendo ancora di più la nostra Chiesa diocesana alla Sede del Vescovo di Roma». E rivolgendosi ai suoi fedeli, Brambillla ha detto: «Invito tutta la diocesi di Novara ad una preghiera particolare per mons. Renato Corti per questa sua nuova responsabilità verso la Chiesa universale in attesa di accoglierlo tra noi per manifestargli la nostra gratitudine, amicizia e affetto».