Dieci anni dopo il primo numero di Milano Sette, nella sua versione attuale di secondo dorso dell’edizione domenicale di Avvenire, è convinzione comune che questo strumento sia la voce ufficiale della Diocesi di Milano. Un traguardo raggiunto grazie al lavoro della redazione giornalistica di Itl, alla raccolta di informazioni dalla Curia e dal territorio operata dall’Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi. E grazie a tutti coloro che hanno riconosciuto in Milano Sette l’interlocutore privilegiato per comunicare la propria esperienza.
Guidare ogni settimana la progettazione di questo strumento è stata un’esperienza che ha insegnato – una riunione di redazione dopo l’altra – a tenere lo sguardo aperto a tutta la Chiesa ambrosiana in tutte le sue componenti e a fare sintesi, organizzando la gran massa di notizie in percorsi di lettura, riconoscendo così la vitalità della Diocesi e il protagonismo di chi ogni giorno sta in mezzo alla gente per annunciare il Vangelo e la misericordia di Dio, per portare un punto di vista diverso sulla città e sul territorio.
Milano Sette è stato inteso così anzitutto dagli Arcivescovi che hanno guidato la Diocesi in questo decennio: il cardinale Dionigi Tettamanzi, che ne ha incoraggiato la nascita e lo ha “tenuto a battesimo”; il cardinale Angelo Scola, che lo ha costantemente scelto come luogo dove estendere la diffusione del suo Magistero; monsignor Mario Delpini che, già da molti anni prima di sedere sulla Cattedra di Ambrogio e Carlo, lo ha arricchito con le sue provocanti e deliziose riflessioni.
Spinti da questa considerazione non ci siamo mai limitati a pensare questo settimanale solo come “strumento di comunicazione”, come foglio per divulgare le notizie.
Leggere e scrivere Milano Sette è molto di più: è una delle occasioni offerte per fare un’esperienza di Chiesa, per accedere alla ricchezza di questa realtà. Fare comunicazione oggi nella Chiesa significa proprio questo: estendere le occasioni grazie alle quali è possibile incontrare la comunità cristiana, con le sue proposte, offerte e risposte. Per qualcuno dei nostri lettori questo incontro va di pari passo con lo svolgere un ruolo da protagonista come operatore pastorale, ministro ordinato, religiosa; per alcuni significa aumentare la consapevolezza della propria appartenenza ecclesiale; per altri ancora iniziare un avvicinamento personale.
Certo, tutto questo non sarebbe possibile in questa misura e con questo grado di successo senza Avvenire, la sua autorevolezza quotidiana, il compito che ogni giorno svolge nella Chiesa e nella società italiana. Impossibile senza la disponibilità data dieci anni fa e rinnovata nel lavoro e nella collaborazione ogni settimana, ospitandoci come amici, compagni di viaggio, alleati.
Questa avventura, che continua, necessita oggi come sempre dell’impegno di tutti per rinnovare la cura con cui Milano Sette viene realizzato e dell’impegno – ancor più grande – di tutti affinché Avvenire con questo settimanale sia acquistato, diffuso, letto.
Buon viaggio.