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Speciale

Prove pratiche di «Laudato si’»

Sirio 15 - 21 luglio 2024
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Esortazione

L’educazione ambientale generi comportamenti responsabili e consapevoli della sfida che viviamo oggi

Il commento di monsignor Luca Bressan sulla Laudate Deum, dedicata ai cambiamenti climatici sul pianeta

di Luca BRESSANVicario episcopale per la Cultura, la carità, la missione e l’azione sociale

4 Ottobre 2023
Foto di ANGELA BENITO su Unsplash

Pubblichiamo uno stralcio del commento all’esortazione apostolica di papa Francesco, Laudate Deum, pubblicato nel volume del Centro Ambrosiano «Milano ha raccolto la sfida?», in libreria dal 16 ottobre.

Educati e responsabili, ovvero capaci di una concezione ecologica integrale (che non separa ambiente e poveri, lotta per l’ambiente e lotta per la povertà), le comunità cristiane hanno gli strumenti per abitare la recente crisi energetica come il luogo in cui dare vita a quelle pratiche che rendono evidenti i frutti del nostro cammino di fede (LD 61-65).

Un’educazione ecologica che ci renda veramente responsabili chiede di riapprendere a nostra volta il legame fede – corpo e fede – cibo. Un legame così forte e originario da aver conosciuto una sua variante laica: la secolarizzazione ha fatto scomparire le pratiche del digiuno e della rinuncia ma non è riuscita a cancellare il bisogno religioso a cui queste pratiche sapevano rispondere. Ed ecco che sono nate le diete, forme laiche di ascesi e di astinenza, in nome di un benessere che assume sempre di più i colori e i toni di una spiritualità laica, di una religione della gratificazione istantanea e intramondana. Alle comunità cristiane spetta il compito di rendere intelligibile nel presente la logica eucaristica che sta alla sorgente di queste varianti laiche, mostrandone la forza trasfiguratrice e generatrice di nuova vita.

Il punto di partenza è sempre quello fondamentale della conversione individuale e comunitaria. Occorre lavorare alla crescita e alla maturazione di ogni singola coscienza umana, così che sappia far fronte in modo responsabile alla crisi che interpella ogni coscienza. Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferimento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. Questo ci impedisce di considerare la natura come qualcosa di separato da noi o come una mera cornice della nostra vita. Siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati.

«Tutto è connesso» ci ha insegnato l’ultima settimana sociale dei cattolici italiani svoltasi a Taranto; «tutto è collegato» ci ricorda papa Francesco (LD 19). Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei suoi modi di comprendere la realtà. Data l’ampiezza dei cambiamenti, non è più possibile trovare una risposta specifica e indipendente per ogni singola parte del problema. È fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura.

Questa chiamata in causa di ogni individuo non riduce la questione all’ambito del privato, ma è la premessa per la costruzione di modelli condivisi e capaci di riformare i nostri modi di vivere, i nostri stili di vita. È l’obiettivo di un’educazione ambientale che mira a generare comportamenti responsabili, maturi e consapevoli della sfida che stiamo vivendo oggi, in questa nostra epoca. Ci permette di dare valore a una dimensione che le realtà ecclesiali vivono in modo intenso da decenni (addirittura da secoli) e che oggi ha bisogno di una maggiore visibilità a livello culturale: la dimensione della cura…

Il nuovo documento di papa Francesco, Laudate Deum rilancia in modo pieno il cuore della Laudato sì’: le conseguenze dei mutamenti climatici si sono rese ancora più evidenti; i grandi squilibri nella distribuzione delle risorse nelle diverse regioni del pianeta hanno fomentato fenomeni come le migrazioni e anche tensioni e conflitti, sia interni alle singole nazioni sia tra le nazioni (LD 15-19). Anche il sogno di una globalizzazione fondata solo sul consumo e sulla finanza si è sgonfiato, mostrando la fatica di sentirci fratelli e tutti appartenenti alla unica famiglia umana. Dietro alla crisi energetica che ci sta segnando emotivamente in modo forte, si cela una crisi sociale e umana che non possiamo non vedere (l’indebolimento dei legami di fraternità).

Il deciso invito a essere noi cristiani primi protagonisti di una conversione dei nostri stili di vita, facendo nostra quell’ecologia spirituale che papa Francesco indica come l’unica via per custodire la nostra casa comune, è perciò la consegna che dobbiamo fare nostra ancora una volta, per rafforzare gli sforzi fatti e in fieri per tradurla in stili di vita reali e quotidiani.

 

Il volume in uscita

Milano ha raccolto la sfida di papa Francesco, già espressa otto anni fa nell’Enciclica Laudato Sì’ e oggi rilanciata con l’Esortazione apostolica sulla crisi climatica? Hanno risposto a questa domanda gli interventi di monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale di Milano e di Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico, nel volume del Centro Ambrosiano (pp. 112, euro 6), in vendita da lunedì 16 ottobre in tutte le librerie religiose e sul sito itl-libri.com.

Insieme ai due autorevoli commenti, il volume sull’Esortazione del Papa “Laudate Deum” racconta le esperienze delle Comunità e dei Circoli Laudato Sì’ presenti in diocesi di Milano con le parole di Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e di Antonio Caschetto, responsabile nazionale del Movimento Laudato Sì’, e della comunità Nocetum, con l’intervento della fondatrice Gloria Mari.

Contributi che mettono in luce i passi compiuti ma soprattutto il molto che ancora ci attende per raccogliere in modo convinto e fattivo la sfida del Papa e le sue preoccupazioni «per la cura della nostra casa comune» messa in serio pericolo da comportamenti e stili di vita spregiudicati.