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Sirio 15 - 21 luglio 2024
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Milano

Memoria e profezia di Dossetti per ricordare Lazzati

Sabato 18 maggio, a 38 anni dalla morte del Professore, il tradizionale appuntamento con la Messa in suffragio e la tavola rotonda, dedicata al discorso («Sentinella, quanto resta della notte?») che il monaco tenne nel 1994, otto anni dopo la scomparsa dell’amico fraterno

di Luciano CAIMI Presidente de La Città dell’uomo Aps

14 Maggio 2024
Giuseppe Lazzati

Sabato 18 maggio, nel XXXVIII anniversario della morte del Venerabile Giuseppe Lazzati, i promotori del tradizionale incontro di preghiera e riflessione (Fondazione Lazzati, Azione Cattolica Ambrosiana, Istituto Secolare Cristo Re, La Città dell’uomo Aps – vedi qui la locandina) propongono, dopo la celebrazione eucaristica, una tavola rotonda di ripresa e rilancio del memorabile discorso di Giuseppe Dossetti tenuto a Milano il 18 maggio 1994 in ricordo dell’amico fraterno scomparso da otto anni (18 maggio 1986). Titolo dell’intervento: Sentinella, quanto resta della notte? (Isaia 21, 11-12).

Nelle tre sale gremite della palazzina di Largo Corsia dei Servi, a Milano, Dossetti rendeva omaggio alla memoria di Lazzati, elogiandone la limpida testimonianza cristiana e sottoscrivendo le sue accorate analisi ecclesiali, socio-culturali e politiche degli ultimi anni di vita. A più riprese, Lazzati aveva denunciato le carenze dei cattolici italiani sul piano formativo, con particolare riguardo alla maturazione nei laici di una coscienza che, nella scia del Concilio Vaticano II, avrebbe dovuto renderli consapevoli delle responsabilità storiche di animazione cristiana delle realtà terrene (fra cui la politica), da saldarsi con il senso di responsabilità per l’edificazione della “città dell’uomo”.

Dossetti ravvisava negli esiti delle ultime elezioni nazionali, che avevano visto il successo del centro-destra (Forza Italia, Lega, An), con la costituzione il 10 maggio 1994 del primo Governo Berlusconi, una delle spie rivelatrici della deriva nazionale, nel segno di un individualismo spinto, come esito della galoppante secolarizzazione, a determinare la quale avevano concorso anche le inadempienze del mondo cattolico. Con parole nette, il relatore invitava a chiamare con il nome più appropriato di «notte», cioè di «buio profondo», la situazione determinatasi. Una situazione, a suo dire, difficile da rimediare e, considerata dal punto di vista ecclesiale, bisognosa d’interventi che trovavano nella formazione di coscienze cristiane mature l’elemento determinante.

La tavola rotonda, con Franco Monaco (nel 1994 presidente de La Città dell’uomo), Mariam Dignatici (monaca della Piccola Famiglia dell’Annunziata) e don Giuseppe Grampa (rettore dell’Università Terza Età card. G. Colombo), intende riprendere e discutere l’intervento dossettiano riguardo due profili interconnessi: quello della memoria, ricostruendo il contesto ecclesiale e politico dell’epoca, nonché le vicende che consentirono di arrivare all’illustre relatore; quello della profezia, svolgendo e applicando all’oggi i severi richiami e ammonimenti della sua indimenticabile lezione.