Il cardinale Angelo Scola chiede a tutte le comunità della Diocesi di celebrare la messa di suffragio per il cardinale Carlo Maria Martini nel trigesimo della sua morte, lunedì 1 ottobre (nel box in basso a sinistra le indicazioni specifiche, ndr).
La celebrazione locale continua un evento che ha radunato tanta gente in occasione della celebrazione delle esequie: è un invito a riconoscere l’abbondante seminagione con cui l’episcopato del cardinale Martini ha fecondato la vita diocesana in modo capillare, con un intenso coinvolgimento personale, con intuizioni e prospettive universali.
Le molte persone che hanno ritenuto doveroso rendergli omaggio nei giorni che hanno preceduto il funerale, i molti che ogni giorno si fermano in Duomo là dove, sotto la croce, il cardinale Martini è sepolto, attestano di una riconoscenza che continua, di una filiale devozione che ancora ispira a vivere e a pregare. In ogni parrocchia si possono riconoscere iniziative, persone, memorie di quanto è stato recepito e custodito del suo magistero.
La fecondità dell’episcopato del cardinale Martini non è però solo affidata al ricordo, né può essere solo oggetto di confronto, discussioni, celebrazioni e verifiche: infatti è celebrata nel memoriale della Pasqua del Signore che riconosce la presenza viva di coloro che sono passati dalla morte alla vita per la partecipazione al mistero pasquale. Perché la memoria rimanga viva, perché il magistero continui a portare frutto, perché la conversazione con il cardinale Martini continui a essere franca e gentile, lungimirante e docile allo Spirito, potranno essere avviate molte iniziative.
A questo scopo il cardinale Angelo Scola istituisce il “Premio Card. Carlo Maria Martini” per incoraggiare lo studio delle discipline bibliche, in particolare della critica testuale, l’approfondimento del tema della lectio divina e la riflessione sul rapporto tra il Vangelo e il tempo presente. Il bando del concorso sarà pubblicato il 15 febbraio, giorno del compleanno di Martini, e saranno allora rese note le condizioni del concorso.
Molti altri momenti richiameranno l’attenzione su una personalità che lo Spirito ha suscitato nella Chiesa come maestro e pastore; forse però l’essenziale è quell’esercizio che è chiesto a ciascuno di avventurarsi nella dimensione contemplativa della vita, perché lo Spirito continui a condurre persone e comunità incontro al Regno di Dio che viene, là dove la comunione con le persone che amiamo non avrà più veli, non soffrirà più distacchi.