Nella sesta puntata del dossier «Martini in otto parole» (leggi qui l’introduzione) si parla di «Parola».
Era sincero, il cardinale Martini, quando diceva che avrebbe avviato in via sperimentale, solo con qualche giovane (così credeva), quella che in futuro sarebbe diventata la Scuola della Parola. Gli avevano infatti chiesto di insegnare loro a pregare con la Bibbia. Alla fine lì accontentò. Non pensava di fare nulla di particolare: semplicemente, secondo lo stile gesuitico, avrebbe aiutato quei ragazzi a leggere pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento.
In realtà, il metodo (lectio, meditatio, oratio, contemplatio, actio), all’epoca sconosciuto ai più nella Diocesi ambrosiana, conquistò non solo il popolo dei giovani credenti, ma anche tanti adulti che se ne appassionarono. Già la prima sera si presentarono in duemila e in poco tempo quel germe di iniziativa ebbe un successo al di sopra di ogni aspettativa: la sera del primo giovedì del mese, giovani provenienti da tutta la Diocesi, dall’ultima parrocchia della Bassa milanese alla comunità di Porlezza in provincia di Como, gremivano il Duomo, le panche non bastavano più, i ragazzi – anche in pieno inverno e col freddo pungente -, si sedevano per terra, nelle navate laterali, sui gradini e intorno ai confessionali, finché fu occupato l’intero presbiterio e lo stesso Arcivescovo si trovò circondato da tanti giovani.
Raccomandava di utilizzare la penna, di sottolineare il testo, le parole-chiave e di “ruminare” quella Parola che dalla mente, passando dal cuore, sarebbe diventata vita. Quando parlava, migliaia di ragazzi (arrivati a cinquemila) erano catturati dalla sua voce e dalle sue parole, e il silenzio era tangibile. Poi una musica di sottofondo accompagnava la meditazione personale. L’esperienza, iniziata nel novembre 1980, proseguì per oltre vent’anni: prima la teneva solo l’Arcivescovo in Duomo, poi si diffuse in tutte le Zone pastorali, condotta da altri preti ambrosiani, mantenendo lo stesso metodo di lectio divina. I testi letti, meditati, pregati e contemplati erano diversi ogni anno: salmi, parabole, beatitudini, brani evangelici…
Spunti di approfondimento
Negli ultimi mesi dell’episcopato milanese del cardinale Martini, la facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore gli conferì la laurea honoris causa in Scienze dell’educazione, che andava così ad aggiungersi a quelle da lui conseguite in Teologia fondamentale e in Scienze bibliche. Alla cerimonia di consegna, avvenuta l’11 aprile 2002 nell’Aula magna dell’ateneo, il Cardinale iniziò la sua Lectio magistralis ammettendo che lui preferiva le lauree laboris causa e che in passato aveva declinato numerosi di questi riconoscimenti, ma che faceva un’eccezione in virtù della «grande riconoscenza per questa Università che tanto ha fatto e fa per la Chiesa italiana e per Milano».
Disse tra l’altro: «Il riconoscimento che mi viene concesso attraverso questa laurea è anzitutto un riconoscimento del valore educativo della Bibbia, a cui ho sempre profondamente creduto, cercando con ogni sforzo di mettere in pratica il progetto, contenuto nel capitolo sesto della costituzione Dei Verbum del Vaticano II, di educare cioè tutto il popolo cristiano a familiarizzarsi con la Scrittura e a imparare a pregare a partire da essa, intento che considero come il fondamentale progetto pastorale del mio episcopato».
Proponiamo il testo integrale della sua Lectio (leggi qui).
La voce del Cardinale
La Scuola della Parola – una delle esperienze più innovative e affascinanti del magistero di Martini – fu avviata nel 1980 e si protrasse, con modalità diverse, fino al 2002. Nel 1994, nel Duomo di Milano, l’Arcivescovo parlò de «Le Parabole». Proponiamo la registrazione audio.
A vent’anni dalla prima Scuola della Parola il ricordo prezioso e bellissimo che Martini conserva nel suo cuore non svanisce. Il 5 maggio 2005 partecipando a un incontro organizzato dalla Diocesi di Bergamo, Martini ricorda i momenti vissuti con i giovani in Duomo. «Il ruolo centrale della Parola nella Chiesa e l’animazione biblica della pastorale»: questo il titolo dell’intervento di Martini al Congresso su «La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa» a 40 anni dalla promulgazione della Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum.
Durante gli incontri della Scuola della Parola, Martini indicava ai giovani un metodo antico e semplice per ascoltare il Testo. In questo video il Cardinale riassume bene il senso e il processo della Lectio: «Se leggi il testo con la penna in mano, vedrai che diventa sempre nuovo, va letto ogni volta come se fosse la prima volta».