Don Antonio e i suoi giovani sono stati in Italia per due settimane per frequentare alcuni corsi di formazione organizzati dalle Acli di Milano. Alle 6 del mattino partiamo da Milano, destinazione Bari dalla quale salperemo col traghetto che, dopo una notte di navigazione, attraccherà nel porto di Durazzo. Su un pulmino rosso stracarico di valigie siamo in nove: Marieta, Valeria, Ona, Andi, Bardok, Antonieta, Eduart, don Antonio e io.
Nel lungo viaggio fino a Bari ho tempo per conoscerli un po’. Ma soprattutto scopro che in Italia hanno tanti amici. A Milano: diversi gruppi giovanili parrocchiali sono stati in estate a Koman, il villaggio sui monti intorno a Scutari dove è parroco don Antonio, per aiutare i giovani dell’Associazione nell’animazione. A S. Giuliano d’Abruzzo pranziamo a casa di due coniugi che quest’estate sono stati anche loro a Koman. A Bari ci aspettano una quindicina di giovani della Gioventù Francescana: da due anni passano alcune settimane dell’estate sempre a Koman.
In Italia l’albanese non gode di buona fama, eppure ci sono tanti rapporti di amicizia fra le due sponde dell’adriatico che non sono noti e che se fossero conosciuti e raccontati potrebbero cambiare il nostro modo di vedere gli albanesi.