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1 dicembre

Lotta all’Aids, «Not a game»

In occasione della Giornata mondiale, a partire dalle 10, alla Fabbrica del Vapore di Milano Caritas Ambrosiana e altri enti e associazioni promuovono un evento con musica, arte, dibattiti e un gioco di ruolo

di Francesco CHIAVARINI

22 Novembre 2016

L’1 dicembre, nella Giornata mondiale di lotta all’Aids, alla Fabbrica del Vapore si svolgerà Not a game, un grande evento contro i pregiudizi in cui si potrà partecipare a un gioco di ruolo, vedere due mostre fotografiche, creare un’installazione con “le coperte dei nomi” e infine assistere a proiezioni video, letture e a un set acustico chitarra e voce di Davide Van de Sfroos preceduto da MAD-C, I LBAS, The strangers, Blueshape e Dandelion. L’iniziativa è organizzata da Caritas Ambrosiana. Crca Lombardia, Milano contro l’Aids, Corda, con la partecipazione di Atm Milano Città Metropolitana, Comune di Milano e Città Sane.

Si stima che oggi in Italia vivano circa 130 mila persone con infezione da Hiv, 40 mila delle quali in Lombardia. Ogni giorno più di 10 persone in Italia scoprono di avere una infezione da Hiv. Proprio mentre le cure consentono di tenere a bada la malattia, da un lato si abbassa la guardia e ci si espone più superficialmente all’infezione, dall’altro ritornano più prepotenti pregiudizi che si pensavano sconfitti. Paradossalmente il progresso scientifico è stato inversamente proporzionale alla crescita di una cultura e di una consapevolezza diffuse sulla malattia. Accade così che proprio tra i più giovani, nati dopo l’epoca della Grande Paura, siano radicate convinzioni che si davano per superate, come per esempio la possibilità di contagiarsi con un bacio. La conseguenza è che le persone affette da Hiv tornano a essere guardate con terrore e sono costrette a nascondersi più di quanto facessero in passato, proprio mentre le loro aspettative di vita si allungano.

Quanto i pregiudizi condizionano ancora la vita delle persone sieropositive emerge in maniera lampante anche dalle storie raccolte da Claudia Turrisi, operatrice e volontaria nelle casa-alloggio, nel suo libro Hiv/Aids 2.0 Profezia di un’evoluzione possibile, che sarà presentato nel corso della giornata.

Laura Rancilio responsabile area Aids in Caritas Ambrosiana e rappresentante di Caritas Italiana nel comitato tecnico-sanitario sull’Aids del Ministero della Salute, con la sociologa dell’Università Statale Patrizia Farina discuterà i risultati dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore di Santità sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv.

Previsti anche interventi dei rappresentanti istituzionali – l’assessore alla Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino e il direttore Sanitario dell’Ats Milano Maurizio Panciroli – e del mondo del no profit, sui temi della prevenzione, dell’accompagnamento piscologico e dell’inserimento sociale per le persone colpite dal virus.

All’inizio e alla fine della giornata, i due infettivologi Gianni Gaiera (ex presidente del Coordinamento italiano Case Alloggio) e Antonella Castagna (Ospedale San Raffaele di Milano) parleranno del rapporto delle persone affette da Hiv con la malattia.

L’idea che il virus dell’Hiv sia un nemico subdolo, che può colpire chiunque e davanti al quale dunque sarebbe bene non abbassare mai la guardia, è invece al centro del gioco di ruolo Not a game che dà titolo a tutta la manifestazione. Proprio come in un role-play i visitatori diventeranno detective alla ricerca di un misterioso assassino.

Le mostre fotografiche di Luca Frontini e Francesca Cao sugli ospiti della Casa Alloggio per persone con Hiv e l’esposizione delle coperte cucite in memoria dei deceduti per Aids daranno vita a un’installazione costruita con il pubblico.

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