L’istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, fondato da san Giovanni Bosco, festeggia a Roma i suoi 150° con un convegno internazionale a Roma dal 25 al 30 settembre dal titolo «Percorsi, sfide e prospettive».
Le suore salesiane, presenti anche nella Diocesi di Milano, sono impegnate sul fronte educativo dei ragazzi, soprattutto nelle scuole e negli oratori. A Cinisello Balsamo, per esempio, suor Lucia Mantovani ha lavorato per tre anni nella parrocchia San Pietro Martire e a fine agosto – trasferita a Gallarate – ha passato il testimone alla consorella suor Daniela Facciocchi che, abitando a Milano, farà la pendolare tutti i giorni.
Il quartiere in cui suor Lucia ha svolto il suo impegno apostolico è quello di Crocetta, ad alta densità di popolazione straniera. «L’oratorio si trova in un quartiere di periferia, dove gli italiani non superano il 30% – spiega -, mentre gli immigrati provengono soprattutto da Perù, Colombia, Ecuador, Salvador, Venezuela, ma anche da Sri Lanka, Albania, Romania». Gli arabi invece non partecipano alle attività durante l’hanno: qualche ragazzo però frequenta volentieri l’oratorio estivo.
La presenza della salesiana è quella tradizionale (catechesi e pastorale giovanile) tenendo conto della ricchezza delle diverse culture, senza nascondere che non mancano le fatiche. «Se per noi infatti alcune cose sono scontate, per i latinoamericani o gli srilankesi non lo sono affatto. Qui però viviamo la diversità nell’unità. L’esperienza dell’oratorio estivo – un po’ “sgangherato” -, ha visto una ricchezza di “colori” e culture, ma la convivenza di 130 ragazzi è stata buona». Su 15 animatori, solo 3 o 4 erano italiani, il resto latinoamericani, srilankesi, di famiglia mista o di seconda generazione. «Il bello è che ci sentivamo tutti parte dell’oratorio, con un grande senso di appartenenza», assicura suor Lucia.
Attenzione ai poveri
Nelle Costituzioni delle Figlie di Maria Ausiliatrice, oltre all’educazione e alla prevenzione dei giovani, è chiaro anche il riferimento anche ai più poveri. «Nel quartiere Crocetta ce ne sono tanti, per questo per l’oratorio estivo abbiamo tenuto prezzi bassi per la quota settimanale, le gite, la piscina…». Non tutte le famiglie infatti hanno risorse sufficienti per garantire ai figli attività extra scolastiche.
Convivenza e coesione sono vissute anche fuori dall’oratorio. «Nel quartiere per esempio la scuola “senza zaino” di via Sardegna è frequentata da tanti stranieri, compresi gli arabi – spiega la religiosa -. In quella zona noi salesiane abbiamo la materna “Cornelio” nella parrocchia San Martino, invece a San Pietro c’è la scuola dell’infanzia».
Il doposcuola
Nei tre anni trascorsi a Cinisello suor Lucia si è occupata anche del doposcuola: «Dopo il Covid l’attività si è molto ridotta, però è stata più efficace. Il venerdì, d’accordo con la scuola primaria di via Sardegna, abbiamo seguito alcuni “casi disperati”, specialmente bambini di lingua araba che a casa parlavano solo l’arabo, quindi facevano fatica a leggere e a scrivere in italiano, mentre in matematica avevano meno problemi». L’idea è stata quella di offrire il doposcuola solo ai bambini di seconda e terza elementare perché erano quelli che, a causa del lockdown, avevano subito il danno maggiore. Alla fine hanno partecipato 30 bambini, con grande apprezzamento anche da parte dei genitori.