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Speciale

Oratorio, un grande «ViaVai»

Sirio 15 - 21 luglio 2024
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Esperienze

L’oratorio estivo getta un ponte tra Gorgonzola e San Siro

Alcuni adolescenti della Comunità pastorale Madonna dell'Aiuto si sono impegnati ad animare le attività nella parrocchia della Beata Vergine Addolorata nel quartiere milanese. È così nato uno scambio basato su una relazione di entusiasmo e fraternità

di Giacomo COZZAGLIOFoto fornite da Michele Ottonello

4 Luglio 2024

Uscire dalla propria comunità per andare incontro agli altri. Aprire le porte a nuovi amici per condividere la bellezza di un incontro autentico. Due strade che hanno portato due parrocchie distanti tra loro a trovarsi in una sorta di gemellaggio tra oratori estivi.

L’idea è nata dalla Comunità pastorale Madonna dell’Aiuto di Gorgonzola. Il coadiutore don Lorenzo Valsecchi racconta: «La nostra esperienza dell’oratorio estivo ormai da un paio d’anni vedeva un numero molto consistente di adolescenti che si mettevano a disposizione come animatori. Ci siamo quindi posti la domanda su come interpretare questo slancio di generosità e la richiesta da parte dei ragazzi di mettersi in gioco». Da qui è partita la ricerca della parrocchia dove i giovani di Gorgonzola potessero condividere il loro entusiasmo: grazie alla Fom e al suo direttore don Stefano Guidi la scelta è caduta sul quartiere milanese di San Siro. «Noi viviamo in una realtà dove sperimentiamo una specie di ghettizzazione, vedendo sempre lo stesso mondo, per quanto vario, ricco e pieno di umanità. C’era la voglia di rinnovare, di cambiare, di conoscere il nuovo da cui apprendere e fare amicizie», spiega Michele Ottonello, educatore della parrocchia della Beata Vergine Addolorata in San Siro.

Una volta poste le basi, bisognava capire quanti animatori di Gorgonzola far venire a Milano. Una scelta non facile, soprattutto per la forte adesione all’iniziativa. «Il progetto poteva coinvolgere sull’arco di tre settimane circa una ventina di ragazzi a turni di 5 o 7 per volta, per rispettare un equilibrio tra la nostra presenza e i numeri della parrocchia di San Siro – racconta don Valsecchi -. In realtà le disponibilità sono state tre volte superiori alla possibilità effettiva Qui vedo la bellezza e la sorpresa dell’agire di Dio, che riesce a far incrociare strade, a mostrare che la generosità e la bellezza di questi ragazzi è capace di gettare ponti con molta più semplicità rispetto agli adulti».

La risposta a questi ragazzi così entusiasti non si è fatta attendere: Ottonello parla di «una relazione non facile o scontata, ma capace di sbocciare fin da subito». Il successo di questa iniziativa è stato nel creare non un semplice incontro tra città di provincia e metropoli, ma uno scambio sincero e autentico di doni per l’anima. «Come loro ci hanno regalato l’entusiasmo, così noi li abbiamo ricambiati con una fraternità di nazionalità, ma soprattutto di religiosità, che penso che sia il nostro fiore all’occhiello», spiega Ottonello, ricordando la multietnicità del quartiere di San Siro con 88 nazionalità censite e una forte presenza di fedeli musulmani.

Un episodio in particolare riassume la gioia condivisa dai giovani delle due parrocchie: «Dopo la prima settimana, alcuni dei nostri hanno detto di essersi recati a Gorgonzola. Noi pensavamo a uno scherzo: abbiamo quindi fatto loro delle domande e ci siamo accorti che rispondevano a ogni quesito – racconta Ottonello -. Ci ha fatto molto piacere sapere che i ragazzi davvero avevano già tessuto rapporti anche vedendosi e incontrandosi di persona».

A don Valsecchi questa esperienza ha permesso di vedere giovani «più responsabili e consapevoli attraverso l’incontro con un’altra realtà. Ragazzi capaci di mettersi in gioco sono davvero un grande dono».