In quest’anno uno degli ambiti pastorali che più si è visto ridurre la possibilità di proseguire le attività è stata sicuramente l’animazione in oratorio. Essendo impedita la libera frequentazione dei cortili, anche le iniziative più tradizionali hanno dovuto fermarsi. Nella maggior parte delle comunità ambrosiane, infatti, se si eccettua l’impegnativa sfida di Summerlife, le attività ricreative in presenza degli oratori sono rimaste e sono tutt’ora sospese.
Nelle cinque parrocchie dell’area omogenea composta dalle comunità di Pescate, Garlate, Olginate, Valgreghentino e Villa San Carlo, si è fin da subito iniziato a ragionare su cosa fosse comunque possibile proporre, seppure con le limitazioni a tutti note. Così, già dalle prime fasi del lockdown a marzo 2020, è partita l’iniziativa “oratorio da casa”. Grazie alla collaborazione dei “Nasi rossi”, associazione che si occupa di animazione già presente sul territorio, è stato realizzato un appuntamento di animazione alla domenica pomeriggio, con l’uso di piattaforme di videoconferenza e non solo. La proposta comprende momenti di animazione, di preghiera, la realizzazione di alcuni laboratori di attività manuali da farsi a casa guidati dai coordinatori, quiz e giochi realizzati con la piattaforma Kahoot. Quest’ultima in particolare è una piattaforma di apprendimento interattiva basata sul gioco che viene utilizzata a scopo educativo anche in ambito scolastico.
“Oratorio da casa” ha ricevuto una visita inaspettata, e al contempo molto gradita, domenica 20 dicembre, quando nella videochiamata è entrato l’arcivescovo Mario Delpini che si è fatto “compagno di viaggio” proponendo una breve riflessione come augurio natalizio. Oltre alla sua presenza in collegamento, l’Arcivescovo ha voluto inviare anche un videomessaggio pubblicato sul canale YouTube della comunità (lo pubblichiamo qui sopra).
L’iniziativa ha coinvolto una decina di collaboratori dei diversi oratori e ha visto la partecipazione di un centinaio di ragazzi. L’accoglienza è stata molto positiva e ha consentito anche di lanciare alcune esperienze a essa collegate come il questionario “e tu come stai?”, presentato ai genitori per cogliere come i loro figli stessero vivendo questo periodo faticoso. La risposta è stata ampia e interessante, con oltre duecento questionari compilati, e ha spinto a realizzare un ciclo di quattro incontri, prima iniziativa sul tema nella zona, dal titolo “Andrà tutto bene?”, che hanno visto la partecipazione di centocinquanta genitori mediamente collegati ogni sera. L’attenzione è stata posta su come ricostruire il “dopo”, ovvero come accompagnare i ragazzi nella ripartenza, dato che hanno vissuto ampie parti delle loro giornate in casa e che hanno visto azzerarsi le possibilità di socializzazione in questi mesi.
Questo insieme di proposte «è certamente diverso dall’oratorio in presenza – dice Mattia Morandi, tra gli ideatori dell’iniziativa -, ma siamo certi che, seppur a distanza, è stata l’occasione per re-incontrarsi, per (pre)occuparci dei nostri bambini che da troppo tempo sono privati di quegli incontri tra coetanei che permettono loro di costruirsi relazioni umane sincere e disinteressate».
Ancora una volta, pensando a ciò che è concretamente fattibile nel contesto attuale, scopriamo iniziative inedite e percorriamo vie nuove. Se nelle vostre comunità avete realizzato qualcosa di originale, qualche iniziativa di pastorale digitale che desiderate condividere e raccontare, vi invitiamo a scrivere a comunicazione@diocesi.milano.it e nel contempo a utilizzare l’hashtag #pastoraledigitale nei vostri post sui social. In questo modo potremo essere gli uni per gli altri fonte di ispirazione e di stimolo creativo nell’annuncio del Vangelo.