La conservazione e la gestione del patrimonio immobiliare è una delle problematiche più rilevanti che le parrocchie si trovano ad affrontare. La nascita delle Comunità pastorali (aggregazione di più parrocchie), formula pastorale rispondente alle nuove esigenze del presente, ha ulteriormente “appesantito” il compito del legale rappresentante. Il Responsabile di Comunità pastorale oggi è chiamato a dover provvedere alla cura e alla custodia di numerose strutture (edifici di culto, case canoniche, oratori, scuola dell’Infanzia, ecc) dislocate spesso in vari luoghi sul territorio con un gravoso impegno gestionale e un evidente dispendio di risorse ed energie.
«L’istituzione delle Comunità pastorali e il momento di crisi economica e sociale che investe l’intera società – commenta monsignor Umberto Oltolini, responsabile dell’Ufficio amministrativo diocesano – può diventare, per le nostre comunità parrocchiali, un’opportunità per un ripensamento delle strutture a disposizione al fine di ottimizzare le risorse a disposizione, ridurre le spese e salvaguardare quanto ci è stato consegnato dal passato». «Per poter attuare un capillare lavoro di ricognizione puntuale delle strutture e del loro stato di conservazione – prosegue monsignor Oltolini – e attivare un monitoraggio costante delle condizioni degli edifici e degli impianti finalizzato a un’accurata opera di manutenzione ordinaria, la Diocesi, in questi ultimi anni, si è attivata compiendo un grosso sforzo organizzativo al fine di sostenere le parrocchie in questo faticoso ma inderogabile “cammino”».
Il progetto Diocesano del “Fascicolo Tecnico del Fabbricato e il Piano di Manutenzione Ordinaria”, iniziato nel 2011, sino a oggi ha coinvolto 55 decanati per un totale di 813 parrocchie. «L’attivazione della Visita pastorale nel 2018 a cura del nostro Arcivescovo – dice Oltolini – ha certamente dato maggior impulso a tale iniziativa. Proprio nel decreto di indizione della visita pastorale l’Arcivescovo menziona il Fascicolo del Fabbricato come uno degli adempimenti richiesti per una corretta gestione delle strutture».
«L’introduzione di nuove e rigorose normative – conferma il geometra Achille Invernici, referente tecnico per l’Arcidiocesi di Milano per il Fascicolo del Fabbricato – penso in particolare alla certificazione di idoneità statica e alla vulnerabilità sismica, ci impongono di proseguire su questa strada. La conoscenza approfondita delle nostre strutture (concessioni edilizie, dichiarazioni di conformità degli impianti, collaudi statici, ecc) è indispensabile per attuare quei processi di verifica e di adeguamento dei nostri ambienti, traguardo che la Diocesi intende completare nei prossimi anni. L’attuazione del progetto ci permetterà inoltre di uniformare il sistema di archiviazione dei dati per tutte le 1100 Parrocchie della Diocesi – continua Invernici – disponendo così di una banca dati centrale che ci permetterà analisi e verifiche su larga scala con l’intento di implementare nuovi servizi e maggior supporto alle varie comunità parrocchiali. Si tratta di un lavoro meticoloso di ricerca e riordino della documentazione tecnica e di verifica puntuale dello “stato di salute” dei nostri beni. E’ un compito spesso complesso – conclude Invernici – che non può prescindere dal coinvolgimento di figure professionali competenti, oltre che al prezioso supporto di collaboratori e amministratori parrocchiali».
Da questa considerazione nasce l’impegno della Diocesi di proporre un costante aggiornamento rivolto a quanti si occupano della cura e la custodia dei beni parrocchiali, coinvolgendo Ordini e Collegi professionali che già proficuamente operano sul territorio, al fine di sensibilizzare alla salvaguardia e alla conservazione responsabile di quanto ci è stato tramandato dal passato.
I prossimi incontri in programma si occuperanno di Beni culturali, con particolare attenzione alla conservazione e alle problematiche statiche e vedranno come relatori l’architetto Carlo Capponi, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali, arte sacra ed edilizia di culto dell’Arcidiocesi di Milano e delegato regionale per i Beni culturali delle Diocesi Lombarde, e l’Ing. Francesco Parolari, strutturista libero professionista e collaboratore dell’Arcidiocesi di Milano.