Prepararsi a vivere con pienezza le feste di Natale; avere sentimenti di gioia e di speranza nel presente e nel futuro; rallegrarsi con i propri cari: sono tutti sentimenti che mostrano la loro fatica se si è costretti in un letto d’ospedale e se si sta vivendo un tempo di sofferenza e malattia. Proprio a queste persone si rivolge il messaggio dell’Arcivescovo di Milano che, come ogni anno, fa giungere i suoi auguri attraverso un prezioso cartoncino che aiuta a pregare e a prepararsi alla nascita di Gesù.
In un formato originale, come un solenne portale che si apre sulla casa, le parole del vescovo Mario Delpini sono molto sentite: «Gesù ha sperimentato come fa male uno schiaffo che si riceve in faccia; ha provato come strazia la frustata che ferisce la schiena; ha sentito il flagello scavare la carne. Il Verbo fatto carne conosce il soffrire e ti è vicino», scrive nella sua Lettera agli ammalati (Centro Ambrosiano, euro 0,30, in vendita in pacchetti da 50 presso l’editore e le librerie cattoliche).
E monsignor Delpini prosegue: «Vorrei anch’io essere un segno della vicinanza di Gesù, come lo sono quelli che ti amano. Ti sono vicino, almeno con una benedizione: che il Padre che sta nei cieli ti consoli con il suo abbraccio. Ti sono vicino, almeno con un sorriso, con una carezza».
Nella lettera, una splendida riproduzione artistica, che può essere conservata appoggiata sul comodino come un’icona: l’Adorazione del Bambino con i santi Antonio da Padova e Chiara e angeli, un trittico con bassorilievo conservato presso la Quadreria arcivescovile.